Nella sua biografia, ‘Io, Giorgio’, Chiellini è tornato a raccontare quanto successo durante l’intervallo della finale di Champions del 2017
Sono trascorsi quasi tre anni da quella notte. Era il 3 giugno 2017, e al Millennium Stadium di Cardiff, si giocava la tanto attesa finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid. I bianconeri giunsero a quell’appuntamento dopo una cavalcata straordinaria. Primi nel girone con 14 punti (4 vittorie e 2 pareggi), la squadra di Allegri approdò alla fase ad eliminazione diretta con la consapevolezza di poter fare bene. E così fu. I bianconeri si sbarazzarono, nell’ordine, di: Porto, Barcellona e Monaco.
Il trionfo era ormai ad un passo. L’ultimo scoglio si chiamava: Real Madrid. Nonostante i Blancos (campioni uscenti) giungevano all’appuntamento con i favori del pronostico, in molti nell’ambiente bianconero erano convinti che quello potesse essere finalmente l’anno giusto. Uno di questi era Giorgio Chiellini. “Quell’anno ero convinto che l’avremmo vinta. Un mese prima eravamo nettamente i più forti – ha scritto il difensore della Juve nella sua autobiografia – ma purtroppo le finali per noi arrivano sempre troppo tardi. Non siamo riusciti a gestire la partita”.
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Chiellini sulla finale di Champions: “Eravamo malandati”
Quella fu una finale molto chiacchierata, specie nell’ambiente bianconero. Nei giorni successivi alla disfatta, per esempio, furono diverse le voci che raccontavano di alcuni dissidi interni verificatisi durante l’intervallo del match. Si parlò addirittura di una spaccatura interna. A distanza di anni, nella sua autobiografia, Chiellini, ha voluto fare chiarezza: “Perché mai avremmo dovuto litigare dopo aver raggiunto il pareggio. La verità è che eravamo solo stanchi. Siamo rientrati nello stanzone con Mandzukic e Pjanic malandati che quasi non camminavano. Avevamo tutti il fiatone e a parte dirci di non disunirci, non abbiamo litigato, anzi”.
Voci che lasciarono increduli in molti, compreso Buffon: “Qualche giorno dopo Buffon mi chiese se si era perso qualcosa, se quello che leggeva sui giornali fosse successo davvero magari mentre lui era assente. Gli era venuto il sospetto, ma l’ho rassicurato anche se il dubbio stava venendo pure a me che non mi ero mai mosso”. Nulla di vero, dunque, solo “leggende metropolitane”, come le definisce Chiellini.
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