Rangnick pensa al Milan, ma vuole carta bianca. Il manager e allenatore tedesco vorrebbe carta bianca sul progetto tecnico, avrebbe già pensato a nuovi nomi per lo staff. I rossoneri, invece, vorrebbero tenere qualcuno della “vecchia guardia”.
Rangnick vuole carta bianca. Una nuova pagina di storia sportiva, da scrivere insieme al Milan, queste sono le condizioni – insindacabili – affinché il tedesco (ex Lipsia e uomo di punta del gruppo Red Bull) possa approdare sulla sponda rossonera di Milano. Quello che avrebbe trattenuto sinora l’allenatore e responsabile tecnico dal firmare con i rossoneri sarebbe proprio la titubanza che trapela in via Aldo Rossi.
Secondo Tuttosport, infatti, Rangnick accetterebbe di buon grado l’approdo in Serie A per l’anno venturo purché sia rivoluzione totale: il tedesco vuole davvero cambiare le cose, non solo dal punto di vista dei risultati ma anche – e soprattutto – sotto il profilo degli elementi che ruotano attorno all’universo Milan. Nuova squadra, a tal proposito i rossoneri sarebbero già al lavoro forti di un vertice tenutosi di recente con Elliott, e nuovo staff. Su questo secondo punto ci sarebbero le prime frizioni.
L’ex Hoffenheim vorrebbe accanto a sé solo gente fidata, per buttarsi a capofitto nella realtà calcistica italiana senza alcuna remora: già individuati gli uomini chiave. Robert Klauss e Lars Kornetka in qualità di suoi vice nell’area tecnica. Fredrick Gossling come preparatore dei portieri e, infine, Dominick Cegla come analista dei dati sui singoli giocatori. Collaborerebbe attivamente con lo staff medico già in essere, oltre a Daniel Belhau come capo dei preparatori atletici.
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Il Milan nicchia e prende tempo, anche se non ce n’è più molto, i rossoneri vorrebbero tenere qualche pilastro “storico” della società. Anche per una questione di riconoscenza e qui tornano attuali, forse, le parole di Maldini che parla ormai da (quasi) separato in casa: “Rangnick? Impari il rispetto”. Una punta di risentimento, magari, dovuta proprio a questo suo modo che punta a stravolgere tutto per seminare nuovi stimoli e aspettative. Certamente, i rossoneri apprezzano il piglio positivo di Rangnick, tuttavia preferirebbero un cambio di rotta meno radicale: gli opposti, dunque, non sempre si attraggono. Vedremo se le condizioni poste dal manager del gruppo Red Bull saranno un incentivo o un deterrente nella trattativa. Tutt’altro che chiusa.
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