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Serie A

Juventus, una maledizione chiamata Champions League

La Juventus padrona in Italia, ha uno scarso feeling con la Coppa per club più prestigiosa a livello europeo.

Marcello Lippi una Champions League vinta e tre finali perse con la Juventus (Getty Images)

Il bilancio della Champions League è impietoso per la Juventus. Delle 9 finale disputate, i bianconeri ne hanno vinte solo 2, tra le quali quella legata alla strage dell’Heysel. Rispetto alla Coppa dalle grandi orecchie, Lippi assoluto protagonista alla guida dei bianconeri, nel ben e nel male

Maledizione e ossessione. Sono questi i due sostantivi associati dai tifosi della Juventus alla Champions League, con cui la squadra più “scudettata” d’Italia ha un rapporto controverso. La saga inizia a Belgrado il 30 maggio del ’73, è ancora Coppa dei Campioni. La squadra allenata da Vycpalek difronte all’Ajax del calcio totale, trascinato dal grande Crujiff. Finisce 1 a 0 per gli olandesi con rete nei minuti iniziali di Rep.

Dieci anni dopo, stessa sorte tocca alla Juventus di Trapattoni. L’avversario è l’Amburgo, vittorioso ad Atene, sempre per 1 a 0 grazie a Magath al nono minuto. Due stagioni dopo il Trap ci riprova e questa volta vince, battendo 1 a 0 il Liverpool a Bruxelles, decide un rigore di Platini, parso inesistente. Ma la serata sarà ricordata come la strage dell’Heysel per quanto accaduto all’interno dello stadio belga prima del match. Gli hoolingans del Liverpool e la frangia estrema del tifo del Chelsea, attaccano i sostenitori bianconeri, causando il crollo di un muro che divideva i settori. Molte persone restano schiacciate nella calca, il bilancio è drammatico: 39 morti, di cui 37 italiani, oltre 600 feriti. Per questo molti  la definiscono Coppa insanguinata.

Bisogna aspettare il 1996 per rivedere la Juventus trionfante, in quella che da tre anni era diventata la Champions League. Stadio Olimpico di Roma, 22 maggio, i bianconeri affrontano l’Ajax, occasione per la rivincita dopo la delusione del ’73. La Vecchia Signora vince ai calci di rigore, decisivo quello di Jugovic. Il capitano Vialli alza al cielo della Capitale la Coppa più desiderata dal popolo juventino. Dopo lo scudetto all’esordio nella stagione precedente, arriva il secondo trofeo dell’era Lippi, dieci anni dopo ct dell’Italia  campione del Mondo.

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Juventus, le finali di Champions League perse da Lippi e Allegri

Massimiliano Allegri due finali di Champions League alla guida della Juventus (Getty Images)

Il tecnico di Viareggio porta la squadra in finale anche nelle due stagioni successive, ma in entrambi i casi sono notti di lacrime. Il 28 maggio del ’97 all’Olympiastadion di Monaco, il Borussia Dortmund s’impone per 3 a 1 con doppietta dell’ex laziale Riedle e gol di Ricken, Del Piero firma l’inutile rete bianconera. L’anno dopo ad Amsterdam la storia si ripete, giustiziere della Vecchia Signora è il Real Madrid, l’1 a 0 è di Mijatovic, ma in  fuorigioco, l’arbitro tedesco Krug concede.

Il 28 maggio 2003, seconda era Lippi, la beffa è ancora più amara. All’Old Trafford, casa del Manchester United, la Juventus perde il derby italiano con il Milan di Ancelotti, malgrado i favori del pronostico indicassero il contrario. A decidere la roulette dei calci di rigore, decisivo quello di Shevchenko. La storia recente registra altre due finali perse, entrambe con Allegri. Nel 2015 a Berlino i bianconeri cadono contro il Barcellona di Luis Enrique. Finisce 3 a 1, la notizia è che non c’è Messi tra i marcatori, segnano Rakitic, Suarez e Neymar, di Morata il gol bianconero.

Due anni dopo ci risiamo. A Cardiff la Juventus viene travolta 4 a 1 dal Real Madrid di Zidane, grazie alla doppietta di Cristiano Ronaldo e alle reti di Casemiro e Asensio, Mandzukiv aveva illuso con la firma del momentaneo 1 a 1. La Champions League di questa stagione riprenderà ad agosto, virus permettendo. I bianconeri devono ribaltare l’1 a 0 subito a Lione per approdare ai quarti. La Uefa sta studiando possibili formule per portare a termine il torneo, ipotizzando la finale per il 29 dello stesso mese. L’unica cosa certa al momento è la sede, Istanbul.

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Giampietro Quintiliano

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