Il Paese è in ripartenza, la parola d’ordine nella Fase Due della pandemia è responsabilità. Anche nel mondo del calcio. Tutti i provvedimenti che riguardano il sistema calcistico nel Decreto Rilancio del Governo.
Il Paese si prepara al rilancio, anche dal punto di vista sportivo cominciano ad arrivare le prime aperture: responsabilità è la parola d’ordine, ma la ripartenza dev’essere il nuovo trend. Anche nel calcio qualcosa sta prendendo forma, il 28 maggio si saprà con certezza quale sarà la dimensione e lo sviluppo della restante parte di stagione della Serie A (temporaneamente sospesa a causa della pandemia).
Il Decreto Rilancio nel nostro calcio: cosa prevede il provvedimento
Il Governo, intanto, sta mettendo a punto il Decreto Rilancio annunciato nei giorni scorsi da Conte: l’iter è sempre lo stesso, non lasciare indietro nessuno. Neppure dentro il sistema calcistico, per questo in più d’un occasione viene menzionato il mondo del pallone con passaggi specifici all’interno del provvedimento. In particolare ci sarà un ulteriore rinvio dei pagamenti contributivi e fiscali al mese di settembre. Inoltre, entrerà in vigore la sospensione dei canoni di locazione e dei diritti di superficie per le strutture sportive. Anche per quel che concerne gli impianti di Serie A.
Leggi anche – Consiglio Federale 20 maggio: le decisioni su Serie A e stop Dilettanti
Previsto, poi, sempre all’interno del Decreto, il riconoscimento della Cassa Integrazione appannaggio dei lavoratori sportivi: coloro che hanno contratti stipulati per un massimo di 50mila euro lordi. È stato garantito, in aggiunta, un Fondo Salva Sport finanziato con i proventi delle scommesse sportive di ogni tipo attraverso un’imposta percentuale: nelle prime bozze si parlava dello 0,3% in Gazzetta Ufficiale si fa riferimento allo 0,5%. Previsto un aumento dei ricavi con conseguente riduzione dei tempi, la durata del prelievo terminerà alla fine del 2021 anziché fino al 2022. Gli operatori sono sul piede di guerra, il business delle scommesse nel nostro Paese è molto florido: il 74% delle giocate totali riguardano il mondo del calcio. Infine, il Decreto Rilancio prevede anche l’abbreviazione dei gradi e dei tempi della Giustizia Sportiva in riferimento a contenziosi riguardanti la stagione in corso tenendo conto di possibili conseguenze e risvolti per il campionato venturo. Insomma, anche la burocrazia e la legislazione ci ha messo del suo per garantire una ripartenza piena all’indotto sportivo e calcistico: l’Italia si rialza, anche quella del pallone, per segnare il gol più bello. Il ritorno a una sorta di normalità, nonostante tutto.
Leggi anche – Serie A, Gravina: “Ripresa possibile, pronti per il nuovo protocollo”