Inter, a dieci anni dal Triplete: i ricordi di Chivu e Cordoba

Inter, Ivan Ramiro Cordoba e Cristian Chivu ricordano il Triplete a dieci anni di distanza dal grande trionfo nerazzurro 

Inter, a dieci anni dal Triplete: i ricordi di Chivu e Cordoba (Getty Images)
Inter, a dieci anni dal Triplete: i ricordi di Chivu e Cordoba (Getty Images)

L’Inter si prepara a festeggiare il decennale di un impresa che rimarrà negli annali del calcio: il Triplete. I nerazzurri, sinora, sono stati l’unica squadra italiana in grado di vincere in una sola stagione Scudetto, Coppa Italia e Champions League. Quella fu una stagione meravigliosa per l’Inter, irripetibile. Sulla panchina sedeva un certo José Mourinho. Il portoghese arrivò a Milano l’anno prima. Moratti lo ingaggio con un solo obiettivo: vincere la Champions. E così fu. Il primo anno, lo Special One si “limitò” a guidare la squadra alla conquista del campionato e della Supercoppa italiana. In Europa, invece, i nerazzurri uscirono agli ottavi, dove vennero eliminati dal Manchester United (fatale la gara di ritorno persa 2-0 ad Old Trafford). Nella stagione successiva, però, le cose cambiarono.

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Inter, Cordoba ricorda il Triplete: “Rimonta di Kiev decisiva”

Inter, Cordoba ricorda il Triplete: “Rimonta di Kiev decisiva” (Getty Images)

A iniziare dalla campagna acquisti. Come ricorda uno dei protagonisti di quell’impresa, Cristian Chivu, “chi è arrivato quell’estate ha dato qualcosa alla squadra”. Su tutti, due sono stati i giocatori che si sono rivelati decisivi: Samuel Eto’o e Diego Milito. Sul primo, nonostante le indubbie doti tecniche, all’inizio, c’era un po’ di scetticismo. Il camerunense, infatti, veniva dal Barcellona, dove aveva appena vinto tutto. L’ambiente nerazzurro pensava che potesse non essere motivato al punto giusto per dare il meglio di se. Alla fine, però, non fu cosi.

Il ‘Principe‘, invece, era reduce da una stagione fantastica. Al Genoa aveva messo a segno 24 gol in 38 apparizioni, chiudendo la classifica marcatori al secondo posto, dietro al solo Zlatan Ibrahimovic. Alla sua prima avventura in un grande club, l’argentino non ha deluso, risultando, anzi, decisivo nel momento del bisogno. Sue infatti le reti che hanno regalato all’Inter lo Scudetto (gol decisivo contro il Siena all’ultima giornata), la Coppa Italia (gol vittoria in finale contro la Roma) e la Champions League (doppietta indimenticabile contro il Bayern Monaco).

Il segreto del successo nerazzurro era il lavoro. “Ci allenavamo tantissimo per farci trovare pronti la domenica e Mourinho ci ha stimolato anche a livello mentale per farci capire che potevamo vincere contro chiunque poi avevamo l’umiltà e la voglia di fare bene. Abbiamo fatto una grande stagione”, ha detto Chivu durante l’intervento a Inter Calling per una punata speciale celebrativa, #Timeless2010.

Oltre al centrale rumeno, anche Ivan Ramiro Cordoba ha voluto ricordate la cavalcata trionfante dei nerazzurri in Europa. Tra le tappe fondamentali, il colombiano ha inserito la rimonta di Kiev: “Quella partita è stata importantissima e racconta un po’ il carattere di quella squadra, quello di non arrendersi mai e cercare il risultato fino alla fine, con giocatori che cercavano sempre di dare tutto”.

Poi, l’ex difensore nerazzurro si è soffermato sull’aspetto tattico: “Il 4-2-3-1 è stato determinante per le ultime partite, quando le squadre lasciavano qualche spiraglio l’Inter era pronta a fare male”. Un modulo, questo, risultato decisivo anche contro il Barcellona: “Si vede anche dalla partita contro il Barcellona, quella era la squadra più forte della storia ma noi eravamo consapevoli che potevano anche concedere qualcosa dietro e noi saremmo stati pronti a fare male e così è stato. Dal Chelsea, da quel modulo è partito un modo di giocare che è stato determinante”.

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