Le squadre di Serie A dovranno aspettare almeno un altro giorno prima di tornare ad allenarsi in gruppo. Il Cts non ha validato ancora le linee guida del protocollo
Le squadre di Serie A dovranno aspettare ancora un po’ prima di tornare ad allenarsi in gruppo. La ripresa delle sessioni collettive prevista per lunedì 18 maggio, infatti, slitta ancora almeno di un giorno. Secondo quanto riferiscono le agenzie di stampa, infatti, non è ancora arrivata la validazione delle linee guida da parte del Comitato tecnico scientifico. La decisione del Cts è attesa per la giornata di lunedì.
Le linee guida del protocollo per la ripresa degli allenamenti sono state consegnate il 12 maggio. Ma il Cts non ha ancora dato la sua approvazione definitiva al protocollo per consentire alle squadre di tornare a preparare il secondo inizio del campionato, fissato il 13 giugno per la Serie A.
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Serie A, allenamenti di gruppo: quando arriverà la conferma
Una fonte del ministero dello sport citata dall’Ansa conferma che il sì definitivo dovrebbe arrivare il 18 maggio, per cui il rinvio dovrebbe essere di un giorno soltanto. Questa validazione da parte del comitato, prosegue la stessa fonte, è indispensabile. “Secondo il punto E del nuovo decreto del presidente del Consiglio dei Ministri, infatti, senza il visto del comitato valgono le regole precedenti“. E dunque, gli allenamenti resteranno ancora per un giorno soltanto individuali.
Nel frattempo, le squadre si stanno attrezzando per cercare di accelerare i tempi per il rientro degli stranieri in gruppo. Il Milan ha effettuato un doppio tampone in 48 ore a Ibrahimovic che, essendo negativo a entrambi, può allenarsi da martedì senza aspettare i 14 giorni di quarantena ancora previsti in Italia per chi arriva dall’estero. Anche la Juve, secondo Tuttosport, starebbe pensato di usare la stessa misura per avere subito a disposizione Higuain.
Si attendono, intanto, anche le risposte alle integrazioni al protocollo che la Lega ha proposto per passare agli allenamenti collettivi senza l’obbligo del ritiro. Il nodo principale è l’aumento degli esami per calciatori e tecnici. A giorni si attende la risposta del Governo.
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