Spagna, Pedro Sanchez vuole prolungare il lockdown di un mese e farà richiesta formale al Parlamento. La Liga è, quindi, seriamente a rischio. Il Presidente Tebas, comunque, ha un piano per la ripartenza.
Pedro Sanchez ha deciso: chiederà al Parlamento spagnolo una proroga dello stato d’allarme di un mese. Scelta figlia della recente situazione spagnola, le due città più colpite dal Coronavirus – Madrid e Barcellona – per quanto riguarda vittime e contagi sono ancora nella fase zero, quella più critica, con il fattore di rischio più alto. Il resto della Spagna comincia a reagire, ma secondo Sanchez – al netto delle polemiche e delle manifestazioni non autorizzate organizzate contro di lui a Salamanca – non basta per procedere ad un allentamento delle maglie restrittive.
Spagna, prolungamento lockdown: ipotesi concreta. A rischio la Liga
Qualche numero a dar manforte a questa prudenza cautelativa c’è: 102 è il numero di persone decedute nelle ultime 24 ore a causa del COVID-19. Il più basso da metà marzo che, però, fa il paio con i nuovi casi di Coronavirus (539 numero in costante aumento). Le vittime totali, invece, sono circa 230.698.
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Campanello d’allarme arrivato anche alla Liga Spagnola che potrebbe seriamente slittare o addirittura arrivare alla sospensione: ipotesi mal digerita dal Presidente Tebas che proprio qualche giorno fa aveva lodato la Bundesliga per la propria tenacia e determinazione nel riprendere le ostilità agonistiche. Tuttavia, la situazione in Germania è diversa. Qualora anche dalla Spagna dovesse arrivare l’ok, il piano sarebbe quello di giocare ogni 72 ore con voli charter a carico della Liga per permettere ai vari club di spostarsi in tempi rapidi. Un vero e proprio tour de force che sembrerebbe destinato a non vedere la luce non appena i propositi di Sanchez (prolungare lo stato d’allarme in tutta la nazione) passeranno dall’essere semplici propositi a inequivocabili realtà.
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