La ripresa del calcio in Italia sembra più lontana. La posizione del Governo sulla ripartenza della Serie A (quarantena obbligatoria in caso di positivi) non piace alla Uefa, che già in passato aveva avvisato di possibili esclusioni dalle coppe
I segnali sulla ripresa della Serie A si fanno sempre più negativi. La richiesta del Comitato Tecnico Scientifico alla Figc è stata come una mazzata: quarantena obbligatoria per ciascuna squadra anche in caso di un solo positivo. Praticamente una spada di Damocle sulla testa del calcio italiano. Sia a partire dagli allenamenti collettivi (confermati per lunedì) che a maggior ragione per la ripartenza del campionato.
E in più c’è la Uefa che non gradisce questa posizione così rigida da parte dell’Italia: almeno secondo quanto afferma il Corriere dello Sport. Per l’Italia rimane in piedi il rischio di esclusione delle proprie squadre dalle coppe europee: la Uefa aveva già avvisato che in caso di annullamento dei campionati si poteva arrivare al perentorio provvedimento.
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Serie A, la richiesta della Uefa all’Italia
Si tratta soltanto di un rischio teorico, che nei paesi dove il calcio si è fermato (Belgio e Francia su tutti) per ora non ha portato ad alcuna conseguenza. Tuttavia la Figc aspetta il responso del Governo a partire dal 1 giugno e si prepara al Consiglio Federale. Ad oggi la Federazione non è ancora stata convocata dal Governo, e il presidente Gravina non vuole essere pessimista.
In ogni caso la posizione della Uefa è evidente: il presidente Ceferin vuole che i campionati più importanti (Bundesliga, Liga e Premier League) possano ripartire, assegnando titoli e piazzamenti Uefa sul campo. Per la Uefa il completamento dei tornei nazionali è prioritario, anche a costo di sacrificare i play off di Champions ed Europa League. L’obiettivo del presidente Ceferin è di non vedere l’Italia allineata a paesi come Belgio, Olanda e Francia, ma nella direzione che stanno seguendo Germania, Spagna e Inghilterra. In Bundesliga la ripresa dei campionati è stata ufficializzata per sabato prossimo.
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