Il premier Conte ha illustrato le misure chiave del decreto rilancio. Nell’ultima bozza previsti anche incentivi e sostegni allo sport
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato le misure principali del decreto rilancio, che contiene 15-16 miliardi di aiuti alle imprese e varie forme di sostegno al reddito per i cittadini.
Nell’ultima bozza redatta nel pomeriggio prima della conferenza stampa, sono contenute anche una serie di misure sullo sport.
Previste al capo 4 (articolo 211) le disposizioni “processuali eccezionali per i provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, professionistici e dilettantistici“. La norma indicata nell’ultima bozza del decreto prima della conferenza stampa, specifica che gli organi di giustizia sportiva non siano competenti sui ricorsi in caso di sospensione dei campionati, a meno che i regolamenti del CONI e della relativa federazioni non contemplino organi di giustizia in unico grado.
Se questa sarà la versione pubblicata in Gazzetta Ufficiale, ci sarà un rito speciale accelerato per la definizione dei giudizi davanti al TAR del Lazio, sede di Roma, con possibilità di appello al Consiglio di Stato entro quindici giorni dalla pubblicazione delle motivazioni della sentenza.
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Nella bozza del decreto sono contenute anche le misure di sostegno ai collaboratori sportivi. Previsto un fondo di 200 milioni alla società Sport e Salute per i mesi di aprile e maggio per distribuire indennità ai collaboratori del CONI, del Comitato Paralimpico, delle federazioni sportive nazionali, degli enti riconosciuti di promozione sportiva, delle società dilettantistiche. Il governo, stando ai dati che accompagnano la bozza dell’articolo, stima in almeno 165 mila i collaboratori sportivi per i quali quest’attività rappresenta l’unica fonte di reddito. A loro è riservata l’indennità.
Previsto anche l’accesso alla cassa integrazione per gli sportivi con un reddito inferiore ai 50 mila euro lordi l’anno.
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Il decreto rilancio contiene anche agevolazioni per associazioni e società sportive, a cui è concesso di non versare canoni di affitto e concessioni degli impianti fino al 30 giugno. I versamenti sospesi andranno completati in unica soluzione entro il 31 luglio o in quattro rate, a partire da luglio. Questa norma riguarda i concessionari dei circa 76 mila impianti pubblici censiti in Italia, in gran parte di proprietà di enti territoriali.
Per quanto riguarda le palestre, le piscine e gli impianti sportivi in genere, i gestori secondo la bozza del decreto hanno diritto a una riduzione del 50% del contratto d’affitto per il periodo marzo-luglio 2020.
Chi ha sottoscritto un abbonamento in palestra o in piscina o in altro impianto sportivo di cui non ha potuto usufruire dal giorno dell’entrata in vigore del DPCM del 23 febbraio, può chiedere il rimborso di quanto versato, allegandone prova, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto. Il gestore, in alternativa al rimborso, può rilasciare un voucher di pari valore da utilizzare nella stessa struttura nei 12 mesi successivi alla fine della sospensione dell’attività sportiva.
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Inoltre, per rispondere alla crisi economica che colpisce anche il settore dello sport, nella bozza del decreto si legge della costituzione di un “Fondo per il rilancio del sistema sportivo nazionale” a cui sarà destinato fino al 31 dicembre 2022 lo 0,3% della raccolta delle scommesse sportive, anche online. Un settore, quello delle scommesse, che solo per quanto riguarda il calcio ha garantito un gettito fiscale passato da 171,7 a 248,5 milioni di euro tra il 2006 e il 2019, secondo dati del Ministero dell’Economia riportati in una relazione di marzo del Centro Studi della Federcalcio.
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