I tifosi non ci stanno. Gli ultras di tutta Europa uniti dicono no alla ripresa dei campionati con un comunicato concorde tradotto in più lingue: “La salute viene prima”.
C’è chi dice no. I dubbi sulla possibile ripartenza della Serie A continuano e, attualmente, non è soltanto un passarsi la palla fra Governo e FIGC su come, quando e dove ripartire. È proprio un mix di suggestioni fra speranze (ridotte al minimo) e timori portati ai massimi per via della pandemia.
Calcio, gli ultras non ci stanno: “No alla ripresa dei campionati, tuteliamo la salute di tutti”
Più di qualcuno ha espresso – in tutta Europa – qualche dubbio, ciononostante alcuni campionati sono ripartiti dopo il periodo di lockdwn e altri lo stanno per fare. Nel nostro Paese siamo in attesa, ma c’è chi di aspettare non ha alcuna voglia. Sono gli ultras di tutte le squadre che, a gran voce, con un comunicato redatto in più lingue controfirmato da 150 rappresentanti di tifoseria, chiedono la sospensione del unanime campionato fin quando non si potrà riprendere a giocare a porte aperte.
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“Tuteliamo il bene più prezioso che abbiamo: la salute pubblica. Intendono continuare le attività senza il cuore pulsante di questo sport, i tifosi. Trionfano soltanto – si legge in buona sostanza – le ragioni economiche. Torniamo tutti insieme a concepire il calcio come uno sport popolare e non veicolato solo e unicamente dal senso degli affari”. Parole forti che assestano un altro colpo verso il dissenso, intanto gli allenamenti delle squadre – con le opportune regole di distanziamento – si apprestano a ricominciare aspettando la decisione finale sul destino della Serie A e non solo.
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