Il Comitato Tecnico-Scientifico, di supporto al Governo nella gestione e sviluppo delle misure anti-contagio durante la pandemia, impone un altro diktat ai club di Serie A. Come dovranno comportarsi i club in caso di nuovi positivi.
Prosegue l’incertezza attorno al destino della Serie A, ancora non è dato sapere quale sarà l’esito del nostro campionato. Mentre nel resto d’Europa ci si adegua fra chiusure e caute ripartenze causa pandemia, il nostro Paese – dal punto di vista calcistico – rimane in stand-by.
Cts, variazioni al protocollo per la ripresa: nuovo diktat ai club
Se qualche settimana fa serpeggiava l’ipotesi di poter riprendere le ostilità in tempi relativamente brevi, ulteriori ombre sulla possibile ripresa del calcio nostrano sono state gettate dalla richiesta che il Comitato Tecnico-Scientifico – che lavora a supporto del Governo Italiano nell’emergenza Coronavirus – avrebbe posto alla FIGC: quarantena per 14 giorni da estendere a tutta la squadra nell’eventualità dovesse essere riscontrato anche solo un caso positivo all’interno del club.
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Questo è il diktat (appreso dall’ANSA sulla possibile variazione del protocollo per la ripartenza) da estendere a tutte le società della Massima Serie, secondo le prime indiscrezioni, da cui è impossibile svincolarsi se si vuole tendere alla ripresa: tuttavia, stando così le cose, il proseguo della Serie A potrebbe essere ugualmente a rischio poiché, se dovesse esserci un nuovo positivo, si rischierebbe – di fatto – un altro stop delle attività agonistiche. Ad ogni modo, da qui al 18 maggio – data in cui dovrebbero riprendere gli allenamenti in gruppo (scaglionati) delle squadre – tutto è ancora possibile.
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