Maradona ha ricordato in un post su Instagram il primo scudetto del Napoli. La certezza matematica è arrivata il 10 maggio del 1987 con il pareggio contro la Fiorentina
Ha attraversato la storia del Napoli, ha trasformato l’attesa in apparizione, il sogno in un tempo realizzato. Diego Maradona è ieri, oggi, sempre, nei murales, nelle maglie, nei ricordi di un popolo che coltiva la memoria, che eleva e non dimentica. Nemmeno Maradona dimentica. Su Instagram, come aveva già fatto per il secondo successo, ricorda oggi il primo scudetto del Napoli. Era il 10 maggio del 1987. “Il primo scudetto, il primo amore. Eternamente napoletano!” ha scritto su Instagram.
La squadra di Ottavio Bianchi, raccontato in un libro appena uscito da sua figlia, ha chiuso la stagione con 42 punti, tre in più di Juventus e Inter. E che quella sarebbe stata la stagione di Maradona diventa chiaro il 9 novembre 1986, il giorno dello scontro diretto contro la Juventus di Marchesi al Comunale di Torino. Una delle poche intuizioni di Laudrup la sblocca, Ferrario pareggia, Maradona batte l’angolo per il gol del sorpasso di Giordano, poi la chiude Volpecina. Maradona si prende gli ultimi applausi, Platini esce a testa bassa. Il Napoli vola e in un pomeriggio di pioggia al San Paolo batte l’Ascoli (gol di Ciro Muro, Romano e Bagni) e si gode l’effimero titolo di campione d’inverno.
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Maradona, l’eroe del primo scudetto del Napoli
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Ogni passo avanti è un passo in meno verso un sogno da non dire. In un altro pomeriggio grigio, sempre a Torino ma stavolta contro i granata a febbraio, all’80’ Maradona danza sulla linea di fondo e crossa per Giordano che al volo di sinistro firma uno dei gol più raccontati nella storia del calcio a Napoli. Alla diciannovesima giornata, ha quattro punti di vantaggio sull’Inter.
Un vantaggio destinato a restare invariato o quasi fino al 10 maggio del 1987. Il Napoli gioca in casa contro la Fiorentina di Bersellini, che ha bisogno di un punto per salvarsi e accanto ad Antognoni schiera Roberto Baggio con la maglia numero 11. Al Napoli serve un punto per la certezza matematica dello scudetto con una giornata d’anticipo. Dopo mezz’ora Maradona illumina per Carnevale, tacco per Giordano che gliela restituisce, diagonale che batte Landucci: festa per tutti. Passano dieci minuti, e Renica duella con Diaz, che a Napoli era passato per una stagione nel 1983-83, e si guadagna una punizione preziosa.
Baggio, che da calcio da fermo aveva già segnato all’Empoli in Coppa Italia, pennella ancora, alle spalle della barriera e di Garella. Poi è solo la lunga attesa fino alle 17.47 quando la festa travalica i confini dello stadio e avvolge perfino il cimitero. Lo striscione che compare sul muro a Fuorigrotta è già storia: “Che vi siete persi”.
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