Il capitano della Juventus Giorgio Chiellini si confessa a Repubblica: “Ho odiato Higuain. Balotelli è una persona negativa che non ha rispetto”. Il difensore: “Inter? Odio sportivo, come Jordan con i Pistons. Mai stato cattivo, mai voluto far male a un avversario”
Aveva appena riassaggiato il campo dopo il lungo infortunio, ma il capitano della Juventus Giorgio Chiellini si è dovuto fermare di nuovo. Stavolta a causa dell’epidemia da Coronavirus e la lunga quarantena per tutti. Il capitano bianconero sta per uscire in libreria con la sua autobiografia, “Io, Giorgio”, i cui ricavati andranno ai ragazzi disabili che giocano a calcio. Oggi a Repubblica, il difensore ha parlato di vari argomenti: “Mi definiscono spesso un giocatore cattivo? Posso essere stronzo, ma cattivo no. Mi è capitato di fare male a qualcuno, questo è vero. A Bergessio nel 2013 feci un intervento sconsiderato su Bergessio. Gli chiesi scusa mille volti, ci restai malissimo. Quando lui tornò dopo tre mesi si scatenò contro di me. Dopo tante gomitate si fece espellere. In ogni caso non mi è mai passato per la testa di voler fargli male”.
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Giorgio Chiellini racconta il suo odio sportivo per l’Inter: “Odio sportivamente questa squadra, come Michael Jordan odia i Pistons. Ma si tratta solo di campo, e basta. Quando mi sono rotto il ginocchio il messaggio che mi ha fatto più piacere è stato quello di Javier Zanetti. L’odio sportivo ci serve per fare meglio dei nostri avversari, è una componente fondamentale”. Ma Chiellini non odia solo l’Inter: “Odiavo Higuain, ma conoscendolo mi ha sorpreso. Gli attaccanti numero 9 fanno un mestiere a parte, ma lui è generoso e giocherellone. Va coccolato e stimolato, ha bisogno di affetto per alimentare le potenzialità incredibili che ha”. Ma per altri che ha “perdonato”, ci sono calciatori che Chiellini non sopporta. Nel libro si riferisce a Felipe Melo e Balotelli: “Mario è una persona negativa, non ha rispetto per il gruppo. In Nazionale nel 2013, alla Confederation Cup, non ci aiutò in niente. Da prendere a schiaffi. Eppure per qualcuno lui era tra i primi cinque al mondo: non ho mai pensato nemmeno che poteva essere tra i primi venti. Uno anche peggio è Felipe Melo. Non sopporto gli irrispettosi, quelli che vogliono il contrario del gruppo. Con Melo si rischiava ogni volta la rissa. Era una mela marcia”.
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