Paulo Dybala sembrava vicino all’addio alla Juventus la scorsa estate. Con Sarri invece il giocatore è tornato ad altissimi livelli
L’attaccante argentino sta discutendo da tempo il rinnovo contrattuale con la Juventus. In ESCLUSIVA ai microfoni di CalcioToday.it è intervenuto Sean Sogliano, attuale ds del Padova, l’uomo grazie al quale Dybala è arrivato in Italia, sponda Palermo. Il dirigente dei veneti ha parlato anche dei problemi della Lega Pro, pronta a fermare il campionato
Nel 2012 Dybala sbarcò a Palermo grazie a lei. Ci racconti come andò…
“Ero ds del club siciliano. Nel 2011 andai in Argentina per prendere Vasquez. Volevo prenderlo subito, ma arrivò a gennaio 2012. Tornai a Palermo e dopo una decina di giorni mi chiamò l’agente sudamericano Gustavo Mascardi per segnalarmi un ragazzino di 18 anni da lui considerato fenomeno, giocava nell’Instituto, Serie B argentina: era Dybala”.
Tornò in Argentina per prenderlo?
“No, guardai i video ed effettivamente rimasi impressionato. Mandai il capo osservatore del Palermo Luca Cattani. Mi chiamò dopo averlo visto in campo, confermandomi che si trattava di un giocatore fortissimo. Il presidente Zamparini diede il via libera, pagandolo 12 milioni, allora fu il record per il club rosanero”.
Un aneddoto legato a Dybala?
“La trattativa non la conclusi io perché a novembre 2011 lasciai il Palermo dopo soli 5 mesi. La curiosità è che non mi sono goduto un giocatore che ho fortemente voluto”.
Secondo lei qual è il vero ruolo di Dybala?
“Lui ha una furbizia e una tecnica superiori alla media. Per giocare in Italia ha dovuto aumentare la sua massa muscolare. Può giocare in diversi ruoli, ma io lo schiererei centravanti, in quello che oggi viene definito falso 9. Non tenere Paulo vicino alla porta sarebbe un delitto calcistico. Lui è un fuoriclasse”.
L’argentino stava per dire addio l’estate scorsa, con Sarri è tornato ai suoi livelli. Può diventare il nuovo simbolo della Juventus?
“L’anno scorso ha giocato più indietro. Da Dybala ci si aspetta sempre che faccia la differenza, ma lui ha disputato grandi campionati. Con Ronaldo si sposa benissimo. Secondo me è già un simbolo della Juventus”.
Dybala può vincere il Pallone d’Oro?
“Sinceramente capisco poco le dinamiche che portano all’assegnazione del Pallone d’Oro. Dipende da tanti fattori. Non è facile perché ci sono tanti competitor”.
A proposito di competiror, Lautaro Martinez è un altro argentino tra i più forti in circolazione, tanto da essere nel mirino del Barcellona. A prescindere dalle caratteristiche tecniche diverse, se lei dovesse scegliere tra il Toro e la Joya?
“Sono due giocatori forti. Lautaro è più esplosivo, quest’anno ha fatto molto bene. Dybala ha maggiore tecnica, con il suo mancino incanta. Poi dipende anche dalle idee degli allenatori e dagli equilibri di una squadra. Se proprio dovessi scegliere, prenderei lo juventino, anche perché l’ho portato in Italia e non me lo sono goduto”.
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In attesa dell’ultima parola della Figc, l’Assemblea della Lega Pro ha deciso il blocco del campionato. Inevitabile?
“Il Padova è tra i sette club che sino sono astenuti rispetto allo stop. Io credo sia giusto aspettare che il Coronavirus perda ulteriore forza e capire se si possa continuare o meno”.
Il presidente della lega Pro Ghirelli ritiene inapplicabile il protocollo per la vostra categoria…
“Secondo me dipende anche dalle regioni. Alcune squadre possono applicare il protocollo, altre no. Se però alla fine sarà impossibile continuare ci si ferma”.
Scontate le prime tre dei rispettivi gironi, il nodo è legato alla quarta da promuovere in Serie B. Si è parlato di merito sportivo e in quel caso dovrebbe essere il Carpi, ma ci sono società che hanno già annunciato il ricorso a vie legali. Qual è la sua posizione?
“La cosa più giusta sarebbero i playoff, magari con un format adeguato. Ogni squadra deve avere la possibilità di giocarsela in campo. Peraltro le gare potrebbero essere disputate più in là, magari a luglio quando il virus probabilmente sarà molto più debole”.
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