Billy Costacurta ha ricordato il suo esordio e il primo impatto con Franco Baresi, che ha compiuto sessant’anni
Billy Costacurta ha celebrato a modo suo i sessant’anni di un’icona del calcio italiano e del Milan di Sacchi, Franco Baresi. Nel corso di un’intervista a Casa Sky Sport, ha ricordato il momento del suo esordio con il Milan e il primo impatto con l’uomo che avrebbe cambiato la fisionomia del ruolo del libero in Italia. “Franco saltò due giocatori e mi servì sulla fascia destra con Virdis solo in mezzo. Quello sguardo… ancora mi spaventa” ha confessato Costacurta.
Sembra una dimostrazione di quei “cattivi istinti” di cui parlava Gianni Brera che lo chiamava Baresi II, come nell’almanacco Panini (Baresi I era il fratello Giuseppe, bandiera dell’Inter). In carriera ha vinto tutto, tranne il Pallone d’Oro. E’ stato però terzo nella classifica del 1989, dietro Van Basten e Rijkaard in un trionfo tutto milanista.
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Precoce, scudettato a diciotto anni nel Milan di Liedholm, è di sette anni più giovane di Gaetano Scirea, per il giornalista Roberto Beccantini il miglior libero nella storia del calcio italiano. Enzo Bearzot, che lo porta al Mundial del 1982 come riserva di Scirea, avrebbe un piano alternativo: schierarlo a centrocampo. Ma lui non ci sta. Anche se il ct se ne rammarica. Non capisce come mai un giocatore così giovane non si renda conto dei vantaggi che potrebbe avere a spostarsi più avanti, come Beckenbauer.
Ma il suo posto è in difesa, simbolo di un tempo in cui, come ha scritto lo stesso Beccantini, “quando Franco Baresi alzava il braccio in piazza Duomo, era fuorigioco fino a piazza Navona”.
Al Milan ha giocato 719 partite e ha segnato 33 gol. In nazionale, vanta una sola rete in 81 partite. E un rigore sbagliato nel pomeriggio infuocato di Pasadena, una macchia su una delle migliori partite mai giocate da un difensore nella storia dell’Italia. Il dolore si traduce in un pianto che, per Alessandro Baricco, ha un fortissimo valore simbolico. “Per l’italiano maschio medio è stata una liberazione” ha scritto nel suo libro Barnum. “Se piange Baresi puoi piangere anche tu”.
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