In Premier League i 3 club che rischiano la retrocessione sarebbero stati “minacciati” in caso si rifiutassero di far ripartire il campionato.
Sono ancora numerosi i dubbi intorno alla ripartenza della Premier League. Il “Project Restart” sarebbe a rischio e, nella giornata di ieri, sei club si sarebbero opposti alla ripresa, portando allo slittamento degli allenamenti. Le squadre coinvolte sono Brighton, West Ham, Watford (appena a ridosso della zona retrocessione), Bournemouth, Aston Villa e Norwich (che rischiano di scendere in Championship).
Se i primi 3 club spingono per non ripartire, proprio per non rischiare di retrocedere, l’altro gruppo vorrebbe sospendere definitivamente il campionato per cercare di ottenere una salvezza automatica. Il Daily Mail, però, ha riportato un’indiscrezione che mostrerebbe un’ipotesi differente. Secondo il quotidiano inglese, infatti, i top club sarebbero intenzionati a tornare in campo e starebbero facendo pressioni proprio su Bournemouth, Aston Villa e Norwich, “minacciandoli” di retrocessione d’ufficio nel caso in cui facessero saltare definitivamente il progetto per ripartire. Un’altra opzione viene riportata dal Sun: sarebbero i giocatori ad avere libera scelta sul Project Restart, togliendo il potere ai club stessi.
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Premier League, norme di sicurezza e nuovo calendario
Il Telegraph, apre anche all’ipotesi di un’unanimità per la ripartenza da parte di tutte le squadre. Per riuscire a combattere l’emergenza sanitaria e proteggere i giocatori, potrebbero essere applicate delle norme di sicurezza. Ai giocatori verrebbe vietato lo sputo in campo, idea già valutata dalla FIFA, lo scambio di magliette a fine partita, bere dalla stessa bottiglietta, e l’esultanza di gruppo dopo un gol. Tutte queste regole potrebbero essere seguite per un anno intero.
Novità relative anche alla distribuzione del calendario. Sempre secondo il Daily Mail, le partite di Premier e Championship che devono essere ancora disputate, sarebbero mandate in onda con orari diversi. Una diretta tv oppure online che servirebbe a “rallegrare” nuovamente il pubblico dopo questo periodo difficile. Parola al Governo, che dovrà decidere le sorti del calcio inglese.
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