La Premier League è ancora in stand-by. Si continua a riflettere circa l’eventuale ripresa delle attività agonistiche. Intanto il Telegraph ha anticipato alcune misure di sicurezza che potrebbero essere attuate in caso di ritorno in campo.
La Bundesliga dovrebbe ripartire poco dopo metà maggio, altri campionati stanno allestendo la ripartenza e l’Italia ancora aspetta prima di prendere una decisione definitiva combattuta fra dubbi e necessità: il mondo del calcio – è il caso di dirlo – finisce “nel pallone” combattuto fra una ripresa auspicabile e le condizioni di impossibilità, talvolta, dettate dal Coronavirus.
Nessuna certezza, almeno per il momento, neppure in Inghilterra. La Premier League vorrebbe ripartire quanto prima ma il condizionale, anche in tal caso, resta d’obbligo malgrado qualcuno spinga per la ripresa: potrebbe essere un segnale forte, sottolineano dalla Federazione, intanto evidenti dubbi sulla ripartenza perpetrano fra i medici dei club. Nel Regno Unito, per il momento, pare non esser contento nessuno.
Qualche incertezza in meno tenta di fornirla il protocollo sanitario stilato in funzione di un eventuale ripristino delle attività agonistiche. Poche regole, semplici, che potrebbero destare perplessità ma in caso di ritorno in campo salvaguarderebbero la salute di moltissimi. Almeno questa è l’intenzione. L’indiscrezione sui primi paletti durante i 90 minuti di gioco la fornisce il Telegraph che rintraccia alcune norme fondamentali che verranno riproposte durante gli impegni settimanali.
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Sarà vietato ai giocatori di sputare sul terreno di gioco (per evitare la dispersione di saliva), non sarà possibile abbracciarsi né stringersi la mano: diciamo addio, quindi, a quelle esultanze corali che hanno impreziosito la competizione finora. Vietato anche bere dalla stessa bottiglia: niente lanci di borracce in corsa, dunque, fra un’azione e l’altra. Inoltre la Var sarà messa fuori uso momentaneamente, per evitare assembramenti nel furgone fuori lo stadio, dove gli assistenti alla VAR Technology risiedono in mancanza di una VAR Room dedicata. Prende corpo, infine, l’ipotesi di consentire cinque sostituzioni e non più tre come di consueto per far rifiatare ulteriormente i giocatori viste le 92 gare in quaranta giorni che dovrebbero giocarsi fra giugno e luglio in caso di ripartenza. Maggiore chiarezza sarà fatta dopo il discorso del Primo Ministro britannico Boris Johnson, che potrebbe finalmente sciogliere la riserva anche su questa situazione. Intanto le regole nuove evidenziano già un nuovo modo di concepire gli impegni di calcio giocato che, d’ora in avanti, dovrà essere imprescindibile.
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