I calciatori di Serie A sono tornati agli allenamenti, seppur in sessioni singole, ma la maggior parte degli stipendi sono ancora congelati: scoppia la grana, perchè i calciatori vorrebbero essere pagati
Non solo il calcio che non sa come e quando potrà ripartire, ma anche il nodo stipendi. La Serie A è in fermento e sono tanti i problemi da risolvere. La maggior parte dei giocatori ha gli stipendi congelati dal mese di marzo, vale a dire da quando il campionato si è interrotto a causa dell’emergenza Coronavirus. Situazione di stallo, che potrebbe aver avuto una scossa con la ripresa del lavoro dei giocatori in sessioni singole, che quasi tutte le squadre del massimo campionato hanno ripreso in questi giorni.
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Stipendi sospesi nonostante gli allenamenti: i calciatori non ci stanno
Si tratta di sedute facoltative, e come spiega il Corriere dello Sport, questo sembra poter essere un escamotage delle società per proseguire a non pagare gli stipendi. Ma i calciatori già protestano, e lo fanno tramite il presidente dell’AIC Damiano Tommasi: “I giocatori hanno lavorato nelle loro case durante la quarantena – ha affermato – non si sono certo riposati. Ora che riprenderanno l’attività in sede stanno svolgendo la loro funzione ed è giusto che vengano pagati”. Un problema da risolvere, perché ad oggi la linea delle società rimane quella di tenere gli ingaggi sospesi fin quando non si avranno notizie certe sulla ripresa dei campionati, che rimane in dubbio e assolutamente da definire.
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