Durante un’intervista a Sky TG24, il leader della Lega, Matteo Salvini, si è detto favorevole alla ripresa del campionato. L’ex Ministro dell’Interno ha avvertito che in caso di stop le conseguenze potrebbero essere disastrose per migliaia di lavoratori
Mentre Germania e Turchia annunciano la ripresa dei rispettivi campionati, in Italia ci si interroga ancora sul da farsi. In giornata, il Ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, si è augurato che tutti i campionati possano riprendere al più presto. Anche se “ad oggi è impossibile dare una data certa della ripresa”, ha precisato il ministro. Il nodo da sciogliere, infatti, rimane l’approvazione del protocollo medico-sanitario. Domani ci sarà un’importante incontro tra Figc e comitato tecnico scientifico, durante il quale si discuterà proprio di questo documento. Fino a quando il Cts non darà il via libera, sarà impossibile iniziare a discutere delle possibili date per il ritorno in campo.
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Sulla ripresa del campionato è intervenuto anche il leader leghista, Matteo Salvini, che, ai microfoni di Sky TG24, ha ribadito l’importanza del ritorno in campo. Al di là dei calciatori, infatti, nel mondo del calcio sono impegnati quotidianamente migliaia di persone. Molte delle quali hanno pagato sulla propria pelle la crisi economico-finanziaria causata dal coronavirus. “Il calcio non è solo Cristiano Ronaldo o Ibrahimovic, il calcio sono migliaia e migliaia di stipendi da ottocento o mille euro al mese -ha dichiarato Matteo Salvini– È chiaro che l’intero settore dello sport, se ha delle regole chiare su come ripartire ed è in grado di rispettarle, riparte, mentre chi non è in grado di rispettarle non riparte”.
L’ex Ministro dell’Interno, ha poi, precisato: “Importante è che, a livello di Stato e di Governo, non ci siano dei pregiudizi: tutti sì tranne che lo sport o tranne il calcio”. Salvini, infine, si è augurato che possa tornare tutto alla normalità al più presto “nel rispetto delle regole in tutela della vita e della salute prima di tutto”.
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