Nicolò Zaniolo continua il recupero dal grave infortunio al ginocchio. Il giocatore spera di disputare qualche gara nel caso in cui riprendesse il campionato
Il giovane della Roma è guarito sotto il profilo medico, ora deve recuperare la forma atleti atletica. Del gioiello giallorosso si parla di rinnovo contrattuale, ma potrebbe essere un pezzo pregiato del prossimo mercato. Di questo e altro ha parlato in ESCLUSIVA a CalcioToday.it il papà di Zaniolo Igor, ex calciatore
Come sta Nicolò?
“Molto bene. Il professor Mariani ha detto che è guarito, ora deve tornare atleta: tra un paio di mesi potrà essere a disposizione di Fonseca. Non vede l’ora di tornare in campo, spera di fare qualche gara in campionato, peccato non sia nella lista della Uefa in chiave Europa League. Il blocco della stagione lo ha favorito sotto il profilo sportivo, ma ha dovuto fare la riabilitazione a casa da solo. Ricordiamo che è un ventenne, anche se ha una grande forza di volontà”.
Prossimo step il rinnovo del contratto?
“In realtà ne state parlando soprattutto voi giornalisti. Lui ha un contratto fino al 2024. Nel caso in cui la Roma si facesse avanti, Nicolò sarebbe e disposto a prolungare. Lui sta bene nella Capitale, è innamorato dei tifosi e vuole continuare”.
Nicolò pensa di poter diventare il nuovo simbolo della Roma?
“Sì, però non vuole essere accostato a nessuno. Lui è innamorato di questa piazza, sente l’affetto della gente. I tifosi gli hanno <rubato> il cuore”.
C’è la possibilità che suo figlio venga ceduto, magari per esigenze societarie?
“In base a ciò che dice la Roma no. All’orizzonte non esiste questa possibilità”.
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Roma, ESCLUSIVO Igor Zaniolo su futuro Nicolò, ruolo e Mancini
Il ragazzo è da tempo nel mirino della Juventus e non solo…
“E’ noto che piace a diverse big, anche estere”.
Totti ha definito Nicolò un ottimo giocatore, ma deve crescere ancora. In cosa può migliorare?
“Intanto deve specializzarsi in un ruolo. E’ bello saper fare un po’ di tutto, ma credo sia meglio avere una connotazione tattica ben definita. Fonseca lo considera un esterno d’attacco. Io lo vedo mezzala, come Mancini. L’importante è che non venga schierato falso 9”.
A proposito di Mancini, suo figlio deve tanto al ct azzurro…
“Deve tanto a Di Francesco per averlo fatto esordire al Santiago Bernabeu e tutto a Mancini per avergli aperto le porte della Nazionale prima ancora che esordisse con la Roma in campionato. Il ct è l’artefice della sua esplosione”.
Quanto è difficile gestire la risonanza mediatica legata a Nicolò?
“Non è facile. Qualsiasi cosa faccia Nicolò ha ampio risalto. Lui deve essere bravo a farsi consigliare dalle persone giuste e magari di pensarci bene prima di postare qualcosa sui social”.
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