Serie A. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò torna a parlare della possibile ripresa del campionato. Dichiarazioni le sue che confermano la situazione incerta in atto
Il prosieguo del campionato di Serie A è sempre più un’enigma. La ripresa degli allenamenti individuali con alcuni club, il Sassuolo in primis, che hanno riaperto i rispettivi centri sportivi sembrava il preludio al possibile ritorno del calcio italiano. A riportare tutti gli appassionati con i piedi per terra è stato, tuttavia, un ulteriore intervento del Ministro Spadafora, il quale con un post categorico sui social ha ribadito che, per ora, del campionato “non se ne parla proprio”.
Che la situazione sia davvero intricata tra schermaglie interne agli stessi presidenti di Serie A e protocolli medici da rifare, lo conferma ulteriormente l’intervento al al TG Sport di Rai 2 del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Il massimo dirigente dello sport italiano ammette, di fatto, che ormai la questione più che sportivo o sanitaria è diventata politica.
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Malagò sul futuro della Serie A
“Il mio comportamento è laico – esordisce Malagò – non ho contattato alcun membro del comitato tecnico scientifico, non sono mai intervenuto e non metto bocca su una questione politica“. Una puntualizzazione importante quella di Malagò, il quale, ritiene giusto che il calcio abbia il diritto-dovere di terminare la stagione e, al contempo, invita tutti gli enti coinvolti a trovare un’alternativa per evitare che “tutto vada a carte quarantotto.”
Dunque, l’incertezza continua a regnare sovrana. La settimana appena iniziata, comunque, potrebbe essere decisiva per un verdetto definitivo. Tecnicamente, infatti, più l’empasse prosegue più mancherebbero i giorni per avviare la preparazione degli atleti e terminare le partite in calendario prima di agosto. Mese, quest’ultimo, che la Uefa ha già destinato alla conclusione di Champions ed Europa League con Juve, Inter, Napoli, Atalanta e Roma coinvolte.
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