La Serie A cerca con affanno di riorganizzarsi per ripartire: ma c’è il protocollo medico-sanitario da mettere a punto con le modifiche richieste dal Governo. Tra queste potrebbe esserci l’obbligo di giocare (a porte chiuse) solo nelle città del centro-sud
Per sperare di ripartire la Serie A deve adeguare il protocollo medico-sanitario redatto dalla Figc alle richieste del “cts”, il Comitato Tecnico Scientifico che deve dare il parere positivo per un eventuale via libera. E’ questa la condizione che il Governo si aspetta per prendere in considerazione la ripartenza del campionato. Un protocollo che sarà rivisto e corretto, ma i nodi da sciogliere sono tanti. La priorità è di evitare i contagi tra i calciatori e gli addetti ai lavori, ma soprattutto – secondo La Gazzetta dello Sport – si tiene fortemente presente l’ipotesi di giocare soltanto al centro-sud, quindi negli stadi da Roma a scendere.
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Serie A, si potrebbe giocare solo al centro-sud per evitare i contagi
Sarebbe questo un requisito fondamentale del nuovo protocollo, che quindi escluderebbe dal pericolo le regioni più colpite dall’epidemia: Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna. Regioni che non vedrebbero il calcio. Ma anche se il Comitato Tecnico Scientifico dovesse essere d’accordo si aprirebbero comunque molte polemiche per l’evidente svantaggio delle squadre interessate, oltre ai problemi di logistica. Scenario complicato, ma che non sarebbe affatto escluso: anzi. Nelle prossime ore il protocollo sarà definitivo e presentato nell’incontro tra Figc e Comitato per fare il punto della situazione.
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