Durante un’intervista rilasciata al sito ufficiale del Manchester United, Luke Shaw ha rivelato quale sia stato, sinora, l’avversario più difficile da marcare. Gioca nell’Inter
Qual è il giocatore più forte attualmente in attività? Lionel Messi? Cristiano Ronaldo? Eden Hazard? No, è Victor Moses. Questo è il parere del difensore del Manchester United, Luke Shaw. Il 24enne di Kingston upon Thames, nonostante la sua giovane età, ha già maturato molta esperienza sia in ambito nazionale che europeo. Cresciuto tra le fila del Southampton, con i Saints, Shaw ha fatto il suo esordio in Premier League il 5 novembre del 2012. Dopo due anni giocati ad alti livelli, nell’estate del 2014, il giocatore è stato acquistato acquistato dal Manchester United per 37,5 milioni di euro. Una cifra importante per un 19enne.
L’esordio con i Red Devils è arrivato il 2 settembre dello stesso anno, nella vittoria per 2-1 contro il West Ham. Ad oggi, con lo United, Shaw ha collezionato 132 presenze, 2 gol e 10 assist, vincendo 4 trofei. Nel 2019, inoltre, il difensore è stato nominato Sir Matt Busby Player of the Year, il premio che i tifosi del Manchester attribuiscono al miglior giocatore della stagione.
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Durate un’intervista rilasciata al sito ufficiale del Manchester United, Shaw ha risposto così a chi gli ha chiesto quale sia stato l’avversario più ostico affrontato sinora: “La gente pensa spesso che scherzi, ma una delle partite più difficili della mia vita è stata contro Victor Moses quando ero al Southampton, a 17 anni. Forse perché ero molto giovane. Era molto velcoce, forte, fu una sfida per me. Ho giocato contro Bale, Messi e Hazard e sono stati tutti molto bravi, ma ricordo sempre Moses come un avversario veramente tosto”.
Dichiarazioni sorprendenti che, probabilmente, accenderanno molti dibattiti. Che Moses sia un giocatore interessante è fuori discussione. Ma dire che sia più difficile da marcare lui, piuttosto che Messi o Bale, forse è eccessivo. Il nigeriano è un calciatore fisico, ma allo stesso tempo rapido, veloce, bravo nel dribbling, ma poco incline a fare gol. A gennaio, Conte lo ha volto fortemente all’Inter. Al Chelsea, d’altronde, sotto la sua guida tecnica, Moses ha dato il meglio di sé, collezionando 78 presenze e 8 gol. Se l’ex allenatore della Juve lo ha voluto a tutti i costi, un motivo ci sarà…
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