Una carriera da allenatore per buona parte vissuta come numero due di Conte, prima dell’esperienza in Scozia. Angelo Alessio ora spera in una panchina italiana
E’ stato vice di Conte con Siena, Juventus, Italia e Chelsea, poi è andato nella Scottish Premiership, sulla panchina del Kilmarnock, esonerato lo scorso dicembre. In ESCLUSIVA ai microfoni di CalcioToday.it, Angelo Alessio interviene su ripresa del campionato, Sarri e sull’attuale allenatore dell’Inter
Il calcio italiano attende risposte dal Governo sulla possibilità di riprendere la stagione. Quale idea si è fatta sull’argomento?
“Alcuni Paesi hanno già stoppato i campionati, ultima in ordine di tempo la Francia. E’ difficile dare una risposta perché ci sono in ballo tanti interessi economici. Mi rendo conto che il danno arrecato dal Coronavirus sarà enorme. Se c’è la possibilità di ripartire bisogna farlo in sicurezza, altrimenti meglio chiudere qui”.
Nel caso in cui si stoppasse tutto, il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha detto che rifiuterebbe lo scudetto. Se dipendesse da lei, assegnerebbe il titolo?
“Ci sono tanti contratti in ballo e se non venisse assegnato lo scudetto questi verrebbero meno. Quella di Agnelli, però, credo sia una giusta riflessione”
A proposito di Juventus, come valuta il lavoro di Sarri fino a questo punto della stagione?
“Sicuramente ci sono stati alcuni problemi, ma rispetto a tutte le difficoltà avute, Sarri è primo in classifica e ha la possibilità di qualificarsi ai quarti di Champions League. Lui sta portando avanti il progetto con i risultati e non può che migliorare”.
Qualcuno imputa al tecnico bianconero la mancanza del bel gioco, espresso solo in qualche occasione dalla sua squadra…
“Alla Juventus resta intatta la regola secondo cui vincere è l’unica cosa che conta. Come primo anno al momento è positivo. La società ha fatto una scelta ponderata e giusta”.
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Serie A, ESCLUSIVO Alessio su addio di Conte alla Juventus, crescita Inter e futuro
E’ rimasto sorpreso dal passaggio di Conte all’Inter?
“Antonio ha sempre dichiarato di essere un professionista, quindi non sono sorpreso. Ricordo che da leccese ha allenato il Bari. Bisogna rispettare la sua scelta, anche se tanti tifosi della Juventus sono delusi”.
Gli stessi tifosi non hanno mai digerito il modo con cui Conte disse addio alla Juventus nel 2014, dopo pochi giorni dall’inizio del ritiro estivo. Anche lei in quanto vice lasciò. A distanza di sei anni, ci può dire come andarono le cose?
“Sono discorsi vecchi che rimangono tra Antonio e la società. Noi dello staff non ci siamo mai entrati in questa vicenda, non so cosa sia successo. Conte certe decisioni le prende da solo”.
Secondo lei fu una scelta giusta?
“Non si può dire. Con Antonio è stata tracciata una linea, l’importante è che la società abbia continuato a vincere. Conte è andato via, ma la Juve è rimasta”.
Con Conte l’Inter tornerà a vincere?
“Antonio è un vincente e farà di tutto per riportare questa squadra in alto. Lui è un valore aggiunto di questo club e farà di tutto per dare fastidio alla Juventus e alle altre rivali. Credo che abbia già fatto tanto quest’anno e l’affetto del pubblico nerazzurro lo ha riconosciuto”.
Come mai lei non ha seguito Conte all’Inter?
“In realtà dopo l’esperienza al Chelsea avevo deciso di staccarmi. Ho avuto questa esperienza in Scozia, sono stato esonerato da quinto in classifica”.
Cosa c’è nel futuro di Alessio?
“Mi auguro di ritrovare una squadra, anche se questo è un momento difficile per il calcio a causa dell’emergenza Coronavirus. Preferirei una panchina italiana, ma se dovesse capitare all’estero, andrei volentieri”.
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