Pierpaolo Sileri pessimista sul ritorno in campo. Ai microfoni di Rai Radio 1, il viceministro della Salute ha spiegato le ragioni per le quali la ripresa del calcio potrebbe slittare
Il futuro della Serie A è sempre più incerto. Se da una parte c’è il presidente della Figc, Gabriele Gravina, che spinge per la ripresa del campionato, dall’altra c’è chi, come Spadafora, appare più restio. In mattinata, infatti, il ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili, a La7, si è detto poco ottimista sulla possibile ripresa del campionato: “vedo un sentiero molto stretto”. Al centro del dibattito c’è sempre il protocollo sanitario ideato dalla commissione medico scientifica della Figc. Un documento che lo stesso Spadafora, dopo aver sentito il parere del comitato tecnico scientifico, ha definito: “non sufficiente”.
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Serie A, Sileri: “Non si tratta di una partita di tennis”
Spadafora, però, non è l’unico membro dell’esecutivo a nutrire dei dubbi sull’imminente ritorno in campo. A fargli eco, infatti, è stato il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che, ai microfoni di “Un giorno da pecora” su Rai Radio 1, ha detto: “Se ha senso che riprenda il calcio in Italia? Mi sembra inverosimile al momento, nel rispetto dei calciatori vedo la partita di calcio inverosimile”. Sileri ha poi evidenziato che, a differenza di altri sport, nel calcio è praticamente impossibile garantire il rispetto del distanziamento sociale: “Non si tratta di una partita di tennis o del campionato di F1, nel calcio c’è il contatto fisico tra i giocatori, lì potrebbe esserci fonte di contagio. Mi preoccupo per la salute degli atleti”.
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