Conte, piccolo divertente lapsus di un consigliere della Regione Lombardia in un’interrogazione a risposta immediata al presidente Fontana
Dopo la conferenza stampa che ha illustrato il decreto per la cosiddetta fase due, i social network si sono riempiti di critiche verso il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. In fondo, gli italiani sono un popolo di santi, poeti, navigatori, commissari tecnici della nazionale, più varie ed eventuali.
Senza entrare nei dettagli della battaglia politica, che procede anche a colpi di parole e di dichiarazioni, di schermaglie verbali e decisioni non sempre chiarissime come quella sugli ormai famosi congiunti, la confusione resta. E non solo tra i cittadini.
Dal verbale delle interrogazioni a risposta immediata presentate dai consiglieri regionali lombardi al presidente Fontana, emerge un piccolo ma divertente lapsus.
Conte, il lapsus del consigliere
La frase in questione è contenuta nella prima delle interrogazioni nel documento, pubblicato da Affari Italiani, che raccoglie le interrogazioni a cui il presidente dovrà rispondere nella seduta del 4 maggio. I consiglieri regionali del Pd chiedono conto delle misure prese dalla Lombardia in relazione alle decisioni del premier Antonio Conte.
Sì, l’allenatore dell’Inter. La svista, che crediamo sarà prontamente corretta, dalle malelingue potrebbe anche essere presa come un lapsus freudiano, come l’indizio di una frizione con il partner di governo. A questo punto, la domanda sorge spontanea: come si troverebbe l’avvocato del popolo sulla panchina dell’Internazionale? E l’ex ct dell’Italia, che ha gestito spogliatoi pieni di campioni, come affronterebbe la crisi legata al coronavirus? Domande, ovviamente, buone solo per un innocuo divertissement.
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