I cinque stadi più strani del mondo: progetti originali e viste mozzafiato
Andiamo a conoscere i cinque stadi più strani per il calcio: dall’Idrettslag su una piccola isoletta delle Lofoten, in Norvegia, allo stadio nazionale del Bhutan con il suo padiglione finemente decorato
Un viaggio per il mondo in cinque tappe, alla scoperta di cinque stadi inusuali. Cinque inattese scoperte nelle periferie del pallone, che raccontano di una passione senza limiti e confini.
Dopo aver già raccontato, in un precedente appuntamento della serie, della piattaforma galleggiante di Marina Bay, esploriamo cinque impianti riservati al calcio.
Iniziamo il viaggio ai margini del Polo Nord, nelle isole Lofoten a nord della Norvegia. A Henningsvær, regno dei pescatori di stoccafissi, sorge l’Idrettslag Stadion, ottenuto livellando il fondale dell’isola. Sede delle partite di quattro squadre dilettantistiche, naturalmente in erba sintetica e dotato di illuminazione artificiale, prevede ai bordi del campo una serie di griglie. Sono le stesse usate per essiccare il baccalà, e servono ad evitare che i palloni cadano in mare.
Lo stadio del TJ Tatran di Čierny Balog diventa popolare nel 2015, quando inizia a circolare questo breve video: un treno attraversa il campo, sui binari che dividono le piccole tribune dalla linea laterale. Sono i binari della ferrovia Čiernohronska, e il passaggio dei treni interrompe occasionalmente la vista degli spettatori delle partite del Tatran, che assistono agli incontri dall’unica tribuna in acciaio su una collinetta.
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Il Mmabatho Stadium nasce come stadio nazionale della repubblica artificiale del Bophuthatswana Bantustan, che ha dichiarato la sua indipendenza nel 1981. Costruito a nord di Mahikeng, è decisamente sovra-dimensionato rispetto alla popolazione. Non solo. Come ricorda Stadium Database, si racconta che lo stadio sia stato disegnato da un team di architetti sovietici e costruito da contractor israeliani. Il risultato è una geometria irrazionale delle tribune. Gli spettatori entrano attraverso quattro larghe rampe di scale che poi si distribuiscono in moltiplicati percorsi verso terrazze di varie forme e angolazioni. La struttura, pur cervellotica, conserva comunque una sua affascinante simmetria.
Lo stadio, che può contenere fino a sessantamila spettatori, è usato raramente per il calcio. Viene usato anche per concerti, comizi politici, eventi di vario genere. Resta comunque il centro di un polo di allenamento multi-sportivo. E’ infatti circondato da numerosi campi e diverse piste per discipline diverse dal calcio.
Uno stadio scavato nella roccia del Monte Castro. E’ la meraviglia del Comunale di Braga, inaugurato nel 2003 per gli Europei dell’anno successivo. Sono poche le persone che in Portogallo non conoscono questo impianto progettato dall’architetto Eduardo Souto de Moura. L’impianto, da trentamila posti, non prevede curve ma solo due tribune collegate tra loro con 80 cavi d’acciaio. Su un lato della montagna spicca un grande tabellone elettronico, quello opposto offre una vista panoramica della città.
In Bhutan, una nazione incastonata in una valle tra le montagne, esistono solo due campi da calcio regolamentari, entrambi in erba sintetica. Il più importante è lo stadio nazionale di Changlimithang, costruito nel 1974 per celebrare l’incoronazione del quarto re della nazione. All’epoca, prevedeva una tribuna sul lato occidentale da 10 mila posti e un modesto padiglione sul lato opposto.
Nel 2007, in occasione dell’incoronazione del quinto re, la tribuna viene ampliata a 21 file e consente anche una vista sull’adiacente impianto per il tiro con l’arco. Esteso anche il padiglione est, suddiviso in due parti, un esempio di architettura orientale caratterizzato dalle numerose colonne intarsiate. Una vera opera d’arte, sullo sfondo di un panorama davvero unico.
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