Serie A, la Figc fissa una nuova deadline: il campionato dovrà concludersi entro il 2 agosto. Nei prossimi giorni il presidente della Federcalcio, Gabriele Gravina, adotterà una delibera che renderà ufficiale il provvedimento
La stagione 2019/2020 dovrà essere portata a termine entro il 2 agosto. È questa la nuova deadline decisa dalle componenti federali della Figc al termine della riunione tenutasi oggi. Una decisione, questa, adottata a seguito delle direttive giunte dalla UEFA. Anche il massimo organo calcistico europeo, infatti, quest’oggi si è riunito in videoconferenza per decidere le sorti dei campionati nazionali e delle coppe europee. Le soluzioni sembrerebbero essere due: se il calcio dovesse ripartire entro giugno, campionati e coppe potrebbero procedere in parallelo; in caso contrario, invece, i campionati potrebbero essere conclusi prima della ripartenza di Champions ed Europa League, che slitterebbero ad agosto.
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Gravina: “Il calcio merita rispetto”
Al termine della riunione, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha diramato una nota con la quale ha voluto sottolineare l’impegno profuso in queste settimane dal mondo del calcio, al fine di trovare soluzioni concrete e sostenibili per superare la crisi generata dal Covid-19. A tal proposito, il numero uno della Federcalcio ha voluto ribadire: “(il calcio) merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento”.
Dopo aver ringraziato il ministro Spadafora per l’attenzione mostrata verso le esigenze del movimento calcistico durante la riunione di ieri, Gravina ha proseguito: “sarà mia cura inviare al CONI il protocollo che abbiamo realizzato, restando a disposizione per eventuali preziose indicazioni. Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport, ma anche con quelli della Salute e dell’Economia e delle Finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie”.
Il presidente della Figc ha poi concluso: “Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati”.
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