Ospite a Sportitalia, il presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha fatto chiarezza sulle dichiarazioni rilasciate giorni fa in merito alla ripresa del campionato: “Mai detto che il calcio non debba ripartire”
Giovanni Malagò è tornato a parlare della Serie A. Lo ha fatto ai microfoni di SportItalia. “Io non ho mai sostenuto la tesi che il calcio non debba ripartire”, ha precisato il presidente del CONI, proseguendo: “anzi, ho sostenuto il contrario. Il calcio è un’impresa e chi è quel matto che non pensi che l’impresa non debba rimettersi in moto? C’è poi anche una componente sportiva che sappiamo quanto sia collegata a questo meraviglioso gioco che è il più amato del nostro paese”.
Anche se, come già sostenuto giorni addietro, Malagò è dell’idea che, viste le peculiarità del calcio, i vertici di Figc e Lega debbano avere un piano B: “io ho sempre sostenuto che il calcio, essendo un’azienda atipica rispetto a qualsiasi altra, ha delle dinamiche. Il calcio ha una molteplicità di individui coinvolti in questa ripresa. Indispensabile ripartire ma visto che questo è un paese dove nessuno sa come svolgere un’attività, era doveroso avere un piano B. Questa è una cosa che difficilmente possa essere smentita”.
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Malagò sibillino sul protocollo sanitario
C’è stato chi, come Galliani, ha proposto di riprendere il campionato più in là, magari a settembre. Soluzione, questa, che Malagò ha commentato così: “E’ un’ipotesi per altro portata avanti da soggetti molto autorevoli. Io non entro nella specificità se è questa un’ipotesi del piano B. Io dico che quella era un’ipotesi ma non so se si faccia ancora in tempo. Si entra in un terreno scivoloso”.
Se il campionato dovesse ripartire, naturalmente lo farebbe a porte chiuse. Malagò, però, non se la sente di escludere che in corso d’opera qualcosa potrebbe cambiare: “Questo documento iniziale non presenta la presenza di pubblico. In uno step successivo magari, sentite le istanze di tutte le Federazioni, può essere preso in carico”. Poi, sul protocollo sanitario proposto dalla Commissione medico scientifica della Figc, il presidente del Coni ha detto: “Non mi si può dire che il calcio, legittimamente, non stia giocando una sua partita. Io non ho detto che non è conforme, ho detto che non ha avuto l’interlocuzione della Federazione dei Medici Sportivi. Ha voluto giocarsela da solo questa partita. Magari è migliore e viene approvato. Loro hanno scelto questa strada”.
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