Serie A, perché la ripresa del campionato potrebbe slittare: le criticità

Serie A. Le linee guida del protocollo medico-sanitario ideato dalla Commissione medico scientifica della Figc lasciano discutere. Ecco le criticità che potrebbero portare allo slittamento della ripresa 

Serie A, perché la ripresa del campionato potrebbe slittare: le criticità
Serie A, perché la ripresa del campionato potrebbe slittare: le criticità

La Lega Serie A ha preso la sua decisione: portare a termine la stagione 2019/20. Questo è quanto emerso al termine della videoconferenza tenutasi oggi con i rappresentanti dei 20 club della massima serie italiana. Tutti, nessuno escluso, ha votato per la ripresa del campionato. Superate, dunque, le perplessità mostrate nei giorni scorsi da Spal, Brescia, Torino, Sampdoria, Udinese, Bologna e Fiorentina. Società, queste, che avevano avanzato alla Figc tre quesiti: su chi ricadrà l’assunzione del rischio in caso di ulteriore sospensione per nuovo contagio? Quali saranno le conseguenze sui contratti in scadenza, nonché sui prestiti e obblighi di riscatto?

Anche la Lega Calcio, dunque, si è allineata alla linea di pensiero del presidente della Figc, Gabriele Gravina. Contro tutto e tutti, infatti, il numero uno della Federcalcio, da settimane, sostiene la necessità di potare a termine la stagione. In un’intervista rilasciata a ‘Che Tempo che Fa’, Gravina ha ribadito: “Non posso prendere in considerazione l’ipotesi di chiudere la stagione. Non posso essere il becchino del calcio italiano, ho la responsabilità di difendere il calcio e anche il movimento sportivo”.

Non è apparso dello stesso avviso, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, che dopo le critiche dei giorni scorsi, quando aveva detto: “Il calcio non può pensare di giocare una partita per conto suo, ci si deve adeguare a quelle che sono delle realtà oggettive del Paese”, ha suggerito ai vertici del calcio italiano di studiare un piano alternativo: “il calco deve cercare di fare quello che ritiene giusto per completare la stagione. Ma bisogna trovare un’alternativa se questo non può avvenire, e lo dico senza polemiche”.

Leggi anche -> Serie A e pubblico negli stadi, Burioni pessimista: l’opinione del virologo

Serie A, ripresa del campionato: tutte le criticità

Serie A, ripresa del campionato: tutte le criticità

Sotto accusa è finito anche il protocollo medico-sanitario promosso dalla Commissione medico scientifica della Figc. Le linee guida del documento verranno analizzate con attenzione domani, durante la riunione indetta dal Ministro Spadafora con i vertici di Figc, Lega Serie A, Serie B, Lega Pro, LND, AIC, AIA, AIACS, e della Federazione Medici Sportivi. Un piano che, come riporta il Corriere.it, è apparso a molti irrealizzabile. Le criticità riguarderebbero:

  1. Tamponi: come si legge nella bozza del protocollo sanitario, tutti i membri del ‘gruppo squadra’ (giocatori, membri dello staff tecnico, medici, magazziniere etc…) saranno sottoposti a tamponi prima del ritiro e durante lo stesso. Vista l’assenza dei reagenti per i cittadini, come sarà possibile reperirli per i tesserati delle società?
  2. Ritiri: nel documento si è sottolineato che per prevenire la diffusione del virus, sarà necessario che tutte le società vadano in ritiro. Cosa accadrebbe se i club non avessero centri sportivi idonei ad ospitare tutti i tesserati? Sarebbe necessario affittare un albergo, il quale, così come i centri sportivi, dovrebbe essere sanificato con cadenza regolare.
  3. Responsabilità giuridica per nuovo contagio: su chi ricadrebbe la responsabilità in caso di nuovo contagio? Se un membro del personale dell’albergo nel quale risiede una società dovesse risultare positivo al Covid-19, chi ne risponderebbe? Domanda questa avanzata dalle 7 società prima citate.
  4. Trasferte: qualora a fine maggio il campionato dovesse ripartire, sorgerebbe un’ulteriore criticità legata alla sicurezza delle trasferte: saranno sanificati treni e aerei?
  5. Distanziamento sociale: come si è spesso detto, fin quando non ci sarà il vaccino, l’unico modo per cercare di combattere la diffusione del virus è il distanziamento sociale. Il calcio è uno sport di contatto: come si pensa di poter iniziare a lavorare senza che i calciatori non violino le distanze di sicurezza? Sarebbe possibile in allenamento, ma durante la partite?

Le perplessità sono molteplici. Al termine dell’incontro di domani si saprà se il 4 maggio le squadre potranno tornare ad allenarsi. Per la ripresa del campionato, invece, si dovrà ancora attendere.

Leggi anche -> Serie A, club compatti per la ripartenza: il comunicato congiunto

Gestione cookie