Sileri, il viceministro della salute ha parlato a Radio Kiss Kiss degli scenari per la fase due. “Il ritorno alla normalità dipenderà soprattutto dai focolai che si osserveranno nelle prossime settimane” ha detto
Perché lo sport possa ricominciare, serviranno “misure di sicurezza come la distanza sociale e le mascherine. Lo sport individuale si potrà praticare anche a livello amatoriale, ma non più di 40 minuti. Il calcio, invece, ripartirà verosimilmente a porte chiuse“. Il viceministro per la salute Pierpaolo Sileri ha parlato a Radio Kiss Kiss degli scenari possibili per la fase due, destinata a iniziare il 4 maggio.
“Il numero dei contagi scende, come quello in terapia intensiva, per questo l’opera di contenimento sta avendo l’effetto desiderato” ha detto. La questione sugli sport di squadra è comunque complessa. “Il ritorno alla normalità dipenderà soprattutto dai focolai che si osserveranno nelle prossime settimane“.
La posizione di Sileri
C’è soprattutto bisogno di una posizione scientifica, dice Sileri, che avverte: gli stadi non possono riaprire al pubblico. “E’ verosimile far ripartire il calcio a porte chiuse, ma da medico dico che potrebbe esserci comunque qualche problema. Infatti i calciatori entrerebbero comunque in contatto tra loro. Il protocollo è stato stilato in maniera appropriata, ma aspetterei ancora un po’ di tempo per valutare l’andamento del’epidemia“.
Per Sileri serviranno più di 1400 tamponi per tentare di ripartire. “Gli stadi, invece, sono un problema relativo perché se non ci sono i tifosi non ci sarebbero rischi da questo punto di vista” ha concluso. “Dove giochi giochi, va bene uguale“.
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