Il calcio è fermo, e i tifosi non potranno accedere agli stadi almeno per tutto il 2020. Si pone il problema degli abbonati, che solo 10 società su 20 rimborseranno. Ecco perché si rischia una mega class action
Il calcio è fermo ormai da quasi 40 giorni, e non si sa come e quando riprenderà. Anche ammesso che si tornerà a giocare, una certezza c’è: gli stadi rimarranno chiusi. Eventuali partite soltanto a porte chiuse, e probabilmente sarà così almeno fino al prossimo anno. Tutti gli abbonati delle squadre di Serie A si chiedono che fine faranno i soldi spesi per un tesseramento incompleto, con i campionati fermi alla 26esima giornata e che non chiuderanno definitivamente gli stadi, almeno per la stagione in corso.
E’ evidente che gli abbonati delle squadre di Serie A hanno diritto di essere rimborsati, eppure soltanto dieci club attualmente prevedono questa opzione. Le altre venti società del massimo campionato che non prevedono il rimborso degli abbonamenti sono Atalanta, Brescia, Genoa, Inter, Juventus, Lecce, Roma, Sampdoria, Spal e Udinese. Si tratta di un totale di 194.870 tifosi, per un totale calcolato su tutta la platea della Serie A di circa 356.000.
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Serie A, gli abbonati preparano la class action contro dieci società
La non disponiblità ai rimborsi, che la Juventus spiega dando la “colpa” a fatti non dipendenti dalla società, è sottoscritta nei contratti di acquisto degli abbonamenti, e teoricamente impedisce ai tifosi di essere rimborsati. Tuttavia, il Corriere dello Sport ha sentito il parere dell’avvocato di diritto sportivo, Cesare Di Cintio: “Queste clausole sono legittime, ma sollevano forti dubbi sulla loro carica vessatoria, aggravando la posizione del tifoso e agevolando quella di chi oranizza l’evento.”
“Tra l’altro a marzo del 2019 l’Antitrust ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di alcuni club, proprio per queste clausole. Questi contratti sarebbero in contrasto con il “Codice del Consumo”. Sulle società, quindi, è in atto un certo pressing da parte delle autorità”. A questo punto si apre la possibilità di una mega class action di quei tifosi che non possono essere rimborsati: “I soggetti interessati – prosegue l’avvocato – potranno ricorrere alle autorità garanti per richiedere tutele e garanzie, in particolar modo pensando alla grave situazione di emergenza sanitaria che il Paese sta vivendo”.
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