La Serie A si appresta a ripartire, per farlo in totale sicurezza, la commissione medica della FIGC ha stabilito delle indicazioni per squadre e arbitri da seguire obbligatoriamente.
Il calcio italiano è stato sospeso a causa del coronavirus, ma la Serie A potrebbe ripartire entro la fine di maggio. Per riuscire a riprendere gli allenamenti è necessario seguire delle regole imposte dalla commissione medica della Federcalcio. Una task force sarà così composta: presidente della commissione il Professor Paolo Zeppilli, il responsabile della commissione antidoping Giuseppe Capua, Dottor Rodolfo Tavana che si occupa della Lega di Serie A.
Un’altra squadra di esperti formata da: Professori Roberto Cauda (ordinario delle malattie infettive), Massimo Fantoni (direttore dell’UOC Covid II), Walter Ricciardi (ordinario di igiene) e Francesco Vaia (direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani).
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La Gazzetta dello Sport, in esclusiva, ha condiviso il protocollo di sicurezza che la FIGC ha inviato a squadre ed arbitri per fornire le massime garanzie possibili in tema di tutela della salute. Due documenti di 47 pagine complessive dove viene specificato ogni passaggio da effettuare per evitare il contagio da Covid-19.
Tutte le indicazioni fornite hanno una valenza per le prime due settimane di allenamenti, con possibile estensione alla terza. Vengono presi in considerazione tre elementi di base: il luogo dell’allenamento (che comprende centri sportivi, ristoranti, sale riunioni e palestre), il gruppo squadra composto da giocatori e staff tecnico che dovrà sottoporsi a uno screening iniziale, infine il personale extra formato da coloro che operano in orari diversi e che non entrano a diretto contatto con il gruppo (addetti alla manutenzione dei campi, etc).
All’interno del documento vengono specificate le procedure da seguire nella prima settimana di allenamenti e quelle da applicare dopo 7 giorni. I giocatori dovranno subito sottoporsi ad una valutazione clinica con degli esami, dei test molecolari da ripetere ogni giorno e dei test sierologici che verranno svolti anche dopo una settimana.
Una volta in campo, l’allenamento si potrà svolgere in piccoli gruppi e bisognerà mantenere la distanza di due metri, così come all’interno della palestra, sala massaggi, riunioni e pranzo. I fisioterapisti dovranno indossare mascherine, guanti e occhiali quando entreranno in contatto con i giocatori, anche loro obbligati a portare i dispositivi di protezione. Le riunioni potranno svolgersi anche in video e all’interno dell’albergo i calciatori dovranno dormire in camere singole. Pochissime le differenze dopo una settimana, dove si spera comunque di poter tornare ad una progressiva normalità almeno sul campo.
Il luogo d’allenamento verrà sanificato giornalmente e nessuna persona esterna al gruppo squadra potrà accedervi. In caso di estrema necessità potrà entrare tramite una zona di filtro indossando mascherine e guanti. I club dovranno inoltre assicurare che gli esterni, in caso di provenienza da zone con focolai o che abbiano avuto contatti con una persona affetta da coronavirus entro 14 giorni, dovranno eseguire controlli preventivi prima di entrare in contatto con il resto delle persone presenti. Se un solo membro della società dovesse risultare positivo al Covid-19, dovrà immediatamente essere isolato.
All’interno del documento viene anche specificato come si svolgeranno gli allenamenti. Nella prima settimana, quella della ripresa, bisognerà limitarsi alle sedute di preparazione atletica e tecnica individuale. I calciatori dovranno stare preferibilmente all’aperto e in gruppi poco numerosi. In palestra, invece, tutti gli attrezzi dovranno trovarsi a due metri di distanza l’uno dall’altro, l’area dovrà essere ben areata e sarà obbligatorio l’uso dei guanti.
Nella seconda fase si potrebbero inserire esercizi specifici e di gruppo fino alle simulazioni di gioco (come la partitella) sempre nel rispetto delle distanze. Bisognerà inoltre identificare con cura ogni componente dello staff tecnico che prenderà parte alle sedute limitandolo in ogni fase a ciò che è strettamente necessario.
Il documento si conclude con punti extra altrettanto importanti: le conferenze stampa dovranno essere svolte con l’utilizzo di piattaforme telematiche, il lavaggio delle mani è obbligatorio prima dell’ingresso nelle sale da pranzo, con i pasti serviti self-service, e in caso si presentino sintomi influenzali, bisognerà rimanere obbligatoriamente nel proprio domicilio.
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