Il “capriccio” di Gonzalo Higuain, che sembra non voler tornare in Italia per paura del Coronavirus, rischia di costargli caro. Il Pipita rischia perfino la rescissione contrattuale, ma alla base di sarebbero anche altre ragioni
Gonzalo Higuain sarebbe intenzionato a non rientrare in Italia, rifiutando la chiamata della Juventus, che sta preparando la ripresa degli allenamenti (che non ha ancora una data ufficiale). La presunta decisione è stata rilanciata sia ieri che oggi, con il quotidiano Tuttosport che si sbilancia e conferma la tesi che il Pipita preferisce rimanere in Argentina. Eppure, la mancata risposta alla convocazione (che al momento non è ancora ufficiale, ma solo una chiamata per rientrare) avrebbe all’origine motivazioni particolari. Il quotidiano torinese definisce Higuain ansioso e preoccupato per il virus, ma in realtà ci sono anche motivazioni familiari. La madre dell’attaccante è malata, in precarie condizioni di salute: la motivazione “uficiale” sarebbe questa, alla fine. Eppure non potrebbe giustificare il mancato rientro in Italia.
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Higuain rischia la rescissione contrattuale: la situazione
E probabilmente c’è dell’altro: alla base della presunta scelta di non tornare in Italia ci sarebbe il timore di essere finito ai margini (anche se dati alla mano non è affatto così) e la scadenza contrattuale nel 2021 sarebbe un ulteriore motivo per “mollare” in anticipo. Se davvero fosse così il calciatore rischia di finire dei guai, perché all’orizzonte potrebbe profilarsi anche una risoluzione contrattuale. Magari non punitiva e unilaterale per inadempienza contrattuale, ma concordata e consensuale per permettere al giocatore di non tornare in Italia e di trovarsi con calma una nuova squadra da calciatore svincolato. Ipotesi “forte”, che tuttavia Tuttosport rilancia con convinzione.
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