Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina interviene nel corso della trasmissione di Fabio Fazio “Che Tempo Che Fa”. Il massimo esponente della Federazione fa il punto sulla possibile ripresa del campionato.
Partire o non ripartire? Questo è il problema. La FIGC deve dare una risposta chiara sulla ripartenza o meno delle attività. Il tempo ci sarebbe, eventualmente, un programma potrebbe esser messo in atto nell’arco di un tempo utile per salvare il salvabile. Utile a chi? Serve il calcio in un momento come questo? Prova a fare il punto Gabriele Gravina, ospite da Fabio Fazio a “Che Tempo Che Fa”. Il Presidente della FIGC cerca di ricapitolare, sottolineando che la priorità è la messa in sicurezza degli atleti e gli addetti ai lavori. Trovare il modo per non buttare via una stagione, volendo, è possibile.
“Tempo e spazio sono due variabili fondamentali. Se il Governo dovesse dare lo stop definitivo delle attività, accetterei la loro scelta con sollievo. Potete immaginare la situazione particolare che sto vivendo nel portare avanti questa mia battaglia, il calcio italiano non è una monade che vive in maniera separata rispetto alle altre categorie o istituzioni del Paese. Devo sperare e proporre la ripartenza per evitare ripercussioni ad un sistema. Anche dal punto di vista economico-finanziario”, ammette il Presidente della Federazione.
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Un modo per ripartire, secondo Gravina ci sarebbe: “Evitiamo la facile retorica – spiega da Fazio – esiste un protocollo per la ripartenza che abbiamo inviato ai ministri Spadafora e Speranza: attendiamo la validazione. In merito a test e tamponi ci sono cliniche pronte, eventualmente, a mettersi a disposizione. Non può essere questo l’ostacolo che impedisce a un movimento come il calcio di ripartire. Bloccare tutto non è pensabile, impossibile da proporre. Non posso essere il becchino del calcio italiano, sarebbe una responsabilità di una gravità inaudita”, ha concluso Gravina sempre più propenso ad una ripresa delle attività calcistiche. Anche perchè, come ha detto prima di salutare Fazio: “Il calcio muove 5 miliardi di euro. Se non riparte ha un grande impatto negativo per il futuro”.
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