Il calcio italiano sta cercando di trovare una formula per ripartire e completare i campionati: ma bisognerà trovare la soluzione per quelle regioni più colpite dall’epidemia, come il Piemonte e la Lombardia: da qui l’ipotesi di un “Mundialito” solo in alcune città
Il presidente della Figc Gabriele Gravina porta avanti ogni giorno la sua “battaglia” per far riprendere i campionati e completare la stagione: anche a costo di aspettare giugno o addirittura l’estate piena.
Sarà presentato oggi (in via telematica) il piano sicurezza, che sarà sottoposto al Governo. Ma la Figc può contare sul supporto del Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, “alleato” per la ripresa. Tuttavia, ci sono problemi considerevoli ed oggettivi che vanno affrontati: tra questi l’emergenza assoluta in Lombardia e Piemonte, che pone la questione di come si possa giocare (seppur a porte chiuse) negli stadi di queste regioni.
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Serie A: campionato solo a Firenze, Roma, Napoli e Bari
Sembra difficile vedere il calcio in Lombardia e in Piemonte, almeno non nell’immediato: ecco perché esiste una sorta di “Piano B”, descritto oggi dal Corriere dello Sport. In caso di chiusura di Lombardia e Piemonte, l’idea è quella di una sorta di “Mini Mondiale”, ossia portare le partite di Serie A (tutte) in alcune poche città.
Non meno di 3 o 4 e non più di 5 o 6. Sarebbero state individuate città del Centro-Sud, dove il problema del contagio è molto minore. In questo modo si eviterebbero rischi con le partite al nord. Tra le città ipotizzate per il “Mundialito” di Serie A ci sono Firenze, Roma, Napoli e Bari. La presenza negli stadi (sempre a porte chiuse) potrebbe essere limitata a non più di 240 persone (incluse squadre e relativi staff) e controlli antidoping confermati, ma rispettando le norme di sicurezza.
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