Andrey Arshavin ha raccontato diversi aneddoti particolari nella sua autobiografia: dalle notti al night club, al proprio pensiero sulle donne al volante.
Andrey Arshavin, ex calciatore di Zenit e Arsenal, è stato uno dei migliori talenti del calcio russo degli ultimi anni. L’attaccante si è ritirato nel 2018 a 37 anni e ha raccontato diversi aneddoti sulla propria vita all’interno della sua autobiografia.
Diverse le storie particolarmente stravaganti, tra le pagine del libro che riassume la vita e la carriera di un giocatore che ha sempre amato vivere al 100% tutte le sue esperienze. Quasi 150 gol in carriera per l’attuale allenatore delle giovanili dello Zenit, che anche in alcuni episodi extra campo non è parso inosservato.
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Arshavin, storie e opinioni controverse nell’autobiografia
Una delle storie più famose che riguardano l’ex attaccante russo è quella che l’ha visto diventare protagonista con un cavallo. Dopo una folle nottata passata in un night club di San Pietroburgo, il calciatore, visibilmente ubriaco, tornò a casa al galoppo dell’animale in seguito alla chiamata ad un maneggio.
Arshavin ha espresso anche un commento proprio sulle donne, nello specifico quelle che si ritrovano alla guida delle auto: “Secondo me sono creature completamente diverse dagli uomini. Se avessi il potere di vietare alle donne di guidare macchine e avere la partente, lo farei senza pensarci due volte”.
Un’accusa pesante, a cui ne è seguita un’altra che poterà a lunghe discussioni: “In tutti gli sport individuali c’è il doping. E’ semplicemente impossibile senza. Con questo dico che nel nuoto, sci e ciclismo, tutti sono dopati“. Ancora una volta Arshavin farà parlare di sé, come successo spesso durante il corso della sua carriera.
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