Marco Giampaolo ha avuto la possibilità di conoscere Luis Sepúlveda nel 2009. L’allenatore ha fornito un toccante ricordo ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” nel giorno in cui l’autore e scrittore cileno ci ha lasciati.
Luis Sepúlveda, celebre scrittore, ci ha lasciati. L’autore è rimasto vittima del Coronavirus, questa pandemia non risparmia nessuno. O quasi. La perdita del cileno è una notizia sconvolgente per tutti: molte passioni l’hanno contraddistinto, il cinema, la scrittura, l’attivismo politico e persino il calcio.
Marco Giampaolo e Luis Sepúlveda, l’incontro che vale una vita
Tutti i più grandi letterati sono affascinati dallo sport, a Sepúlveda piaceva il pallone. Può confermarlo, fra gli altri, colui che non ti aspetti: l’ex allenatore del Milan Marco Giampaolo che ha conosciuto la mirabile penna nel 2009 a Perugia durante una conferenza universitaria. Il tecnico, che all’epoca si trovava a Siena (allenava i toscani) raggiunse l’evento dopo gli allenamenti. Un viaggio particolare quello verso l’Umbria, culminato con l’incontro fra due personalità così distanti eppure con qualcosa in comune.
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Proprio l’ex tecnico rossonero, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” ci tiene a ricordare lo scrittore: “Oggi è un giorno triste – commenta – questo maledetto virus è riuscito a stroncare persino un combattente come lui, avvezzo a torture e pericoli di una vita avventurosa. Sepúlveda raccontava l’oppressione e le violenze che aveva vissuto sulla sua pelle, quella sera che lo conobbi assistetti ad un pezzo di storia. Proprio lui che in prima persona ha vissuto un periodo particolare del Cile. Quando si parlava di calcio gli si illuminava lo sguardo come fosse un linguaggio universale. È stato un grande scrittore e una bella persona”, ha concluso l’allenatore.
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