Emanuel Mammana, rivelazione choc: “Volevo suicidarmi, vi spiego il motivo”

Durante un’intervista a Olé, il difensore dello Zenit, Emanuel Mammana, ha rivelato: “Ho pensato al suicido”

Emmanuel Mammana, rivelazione choc: "Volevo suicidarmi, vi spiego il motivo"
Emmanuel Mammana, rivelazione choc: “Volevo suicidarmi, vi spiego il motivo”

“Quando è morto mio padre ho pensato di mollare tutto. Già avevo perso mia madre. Pensai di lasciare il calcio e persino di suicidarmi”. Queste le parole rilasciate ad Olè da Emanuel Mammana, difensore centrale dello Zenit San Pietroburgo. Un pensiero che lo ha affiorato non una, ma due volte: “l’ho voluto fare due volte. È stata dura, molto dura. Sono stati due-tre mesi che mi sono costati tantissimo”. Alla fine, però, ha prevalso la ragione:“nonostante il dolore sono stato in grado di uscirne. Il River Plate mi ha aiutato, mi sono reso conto che in famiglia avevano combattuto tanto affinché arrivassi all’obiettivo che non potevo mollare tutto. Dovevo realizzare i sogno di mio padre che era quello di esordire in Primera”.

Mammana, una carriera viziata dagli infortuni

Mammana, carriera viziata dagli infortuni

Un esordio arrivato nel 2014, a soli 18 anni. Con la maglia del River Plate, Mammana ha vissuto solo due stagioni, collezionando 34 presenze e 2 gol. Nell’estete del 2016, poi, la chiamata del Lione. Per il giovane centrale argentino, l’OL avrebbe dovuto rappresentare il trampolino di lancio, ma così non è stato. Per via di diversi guai fisici, infatti, Mammana ha faticato ad esprimere tutto il suo potenziale, spingendo il club francese a cederlo dopo appena un anno. A chi? Allo Zenit. Squadra diversa, ma stessa sorte. Anche con la formazione russa, il centrale argentino ha avuto più di qualche difficoltà. Dopo un buon avvio, la rottura del legamento crociato ha cambiato tutto. Il giocatore è stato costretto a stare lontano dai campi per diversi mesi e, al suo rientro, non ha più trovato lo stesso spazio di prima. Ad ottobre, poi, un altro infortunio al ginocchio.

Un infortunio, questo, che lo ha colpito proprio nel momento in cui sembrava potesse tornare lavorare in gruppo: “Prima dell’inizio della quarantena ero vicino a tornare a lavorare con il gruppo. I primi mesi sono stati molto duri, quest’ultimo intervento è stato molto complicato. Ho perso molto sangue, ho sofferto di anemia, mi sono sentito molto debole. Il giorno in cui mi hanno operato ho avuto un crollo, ma quello successivo era già concentrato su un nuovo recupero”.

Mammana ha concluso dicendo: “Oggi so quanto sia duro dover avere a che fare con gli infortuni, ma so anche anche non c’è paragone con la morte di un padre e una madre. Mia moglie e mio figlio mi danno la forza di andare avanti. Gli infortuni passano, ma una volta che perdi i genitori..”.

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