La commissione medica voluta dalla Federcalcio si riunisce oggi per stabilire le regole che le squadre dovranno rispettare in caso di ripartenza della stagione. Il professor Giovanni Di Perri è possibilista
Le date ipotizzate sono il 4 maggio per la ripresa degli allenamento, fine dello stesso mese o inizio giugno per i campionati. Tutto dipenderà dall’evoluzione dell’emergenza Coronavirus. In ESCLUSIVA a CalcioToday.it ha parlato il professor Giovanni Di Perri, virologo e responsabile Malattie infettive dell’Amedeo di Savoia di Torino.
Professore, il calcio sta lavorando affinché possa ripartire la stagione. Il professor Rezza dell’ISS si è detto scettico. Qual è la sua idea?
“In questo momento è possibile riprendere. Ovviamente stadi vuoti e squadre controllate. Senza le dovute cautele si aggraverebbe l’epidemia. Spero si riparta il prima possibile perché il Paese è in grande sofferenza”.
La commissione medica voluta dalla Federcalcio stilerà un protocollo che le squadre dovranno rigorosamente rispettare. Si parla di una sorta di ritiro permanente. L’obiettivo è di riprendere gli allenamenti ad inizio maggio e il campionato alla fine. Sono date plausibili?
“Sì, a porte chiuse si può riprendere subito. L’importante è seguire un programma di sicurezza. I giocatori e tutti coloro che lavorano per la gara devono essere controllati. Sul ritiro permanente è un’ipotesi giusta, in sostanza bisogna mettere a fuoco un gruppo lavorativo al di fuori di un contesto epidemico. Diciamo che il gioco vale la candela”.
Il presidente della Figc Gravina ha preso in esame anche la possibilità di giocare le partite lontano dal Nord Italia, la zona maggiormente colpita dal virus. Sarebbe d’accordo?
“No. Ripeto, a porte chiuse si può giocare anche al Nord. Noi sappiamo come evitare l’infezione e identificare l’idoneità dei calciatori, quindi si può agire di conseguenza”.
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Lei sa che ci sono anche dei club che vorrebbero chiudere qui la stagione. Se dipendesse da lei porterebbe a termine i campionati?
“Sì. Sarebbe anche una sorta di distrazione per le persone, in un momento difficile. Certo, sarebbe meglio se si potesse andare allo stadio, ma dovremmo accontentarci solo di vedere le gare in tv. Se poi i tempi si allungassero, magari per assegnare lo scudetto si potrebbero adottare formule alternative, come per esempio i playoff, per le retrocessioni i playout”.
Rezza ha fatto una battuta da tifoso romanista, dicendo che sarebbe meglio chiudere qui la stagione…
“Io sono un sostenitore della Fiorentina e mi troverei in un limbo perché siamo a +5 dal terzultimo posto. Comunque io riprenderei”.
Rispetto agli altri sport, quali discipline secondo lei possono ripartire?
“In linea teorica tante, soprattutto quelle individuali. Federica Pellegrini si lamentava perché non si parla di nuoto, credo che il suo sport possa riprendere, sempre e comunque con le dovute cautele. Peraltro, rispetto al calcio, soffrirebbe meno la mancanza di pubblico”.
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