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Serie A

Serie A, Cellino attacca: “Stipendi tagliati una truffa, pronto a ritirare il Brescia”

Massimo Cellino, presidente del Brescia, ha parlato di moltissimi aspetti riguardanti il tema del possibile ritorno in campo. La Serie A è ferma da oltre un mese a causa del Coronavirus e il patron delle “Rondinelle” si è più volte opposto alla ripresa. 

Massimo Cellino torna sul tema del ritorno della Serie A

Il presidente del Brescia, Massimo Cellino, è tornato a parlare di uno dei temi più caldi nel mondo del calcio in queste settimane difficili: la possibile data di ripresa del campionato. Da settimane il patron delle “Rondinelle” si è opposto ad un rientro in campo, soprattutto per le conseguenze che la pandemia ha generato proprio a Brescia.

Un’opinione che non è stata propriamente condivisa da tutti gli altri presidenti di Serie A o dalle massime cariche del mondo calcistico, come il capo della Uefa, Aleksander Ceferin. Cellino ha comunque voluto ribadire la propria visione degli eventi, in una lunga intervista rilasciata a Radio 24.

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Cellino, l’opinione sul ritorno della Serie A

Cellino contrario alla ripartenza della Serie A

“La FIFA dice finiamola qui, il CONI dice finiamola qui, la FIGC invece mi ricorda il nostro governo, crea un sacco di commissioni ma è solo politica e burocrazia. È una tragedia su cui stiamo scherzando tutti ancora, io vivo a Brescia e vi auguro di non vivere mai il Covid-19. Nel resto d’Italia non se ne rendono conto”. Inizia così Massimo Cellino nel suo intervento radiofonico.

Tra i temi maggiormente discussi, quello delle presunte accuse di voler sospendere il campionato per non retrocedere in Serie B. Il patron del Brescia in merito ha risposto: Di andare in Serie B non me ne frega nulla. Nascondersi dietro i problemi economici è sbagliato. L’azienda calcio è come tutte le altre, ma nel sistema mondiale è l’unica in grado di risollevarsi e ripartire senza chiedere aiuti a nessuno.

Poi ha aggiunto: “Il fatto che ci nascondiamo dietro consigli di chi non è coinvolto è sbagliato, che si possa ripartire io me lo auguro ma non lo credo. Io sono a Brescia e ho paura di uscire in giardino. Ma come si fa a giocare giugno, luglio, quando i bilanci chiudono a giugno e i contratti anche? I calciatori riprendono senza fare un giorno di vacanza? Ma si strappano tutti! Se il Brescia deve retrocedere per salvare il calcio io firmo subito e non faccio causa a nessuno, ma non permetto che si facciano insinuazioni del genere”.

“La soluzione unica è spostare tutto di un anno. Giocare a porte chiuse è una bestemmia, una cosa che in Inghilterra non verrà mai fatta. La prima componente è il tifoso allo stadio, abbiamo snaturato uno sport con moviole e VAR, perché mancano i dirigenti di calcio. Lo dimostra il fatto che i conti economici della società sono tutti in passivo. I milioni che leggo sui giornali sono tutti coriandoli, piuttosto approfittiamo di questo Coronavirus per mettere a posto il calcio”, ha attaccato il presidente.

Sulla decurtazione degli stipendi ha aggiunto: “Sarebbe una truffa, togliere due mesi di stipendi e costringere i ragazzi a giocare 25 partite in due mesi. Il 90% dei calciatori sono persone perbene, glielo garantisco. Bisogna dar loro certezze, se finiamo il campionato gli spetta il 100% dello stipendio, se non finiamo lo stipendio gli sarà decurtato perché non si è giocato per cause forza maggiore. Vi assicuro saranno i primi a mettersi le mani in tasca”.

In merito alla possibilità di giocare il campionato a settembre ha dichiarato: “Questa non è una situazione normale. Se continuiamo così, noi ci giochiamo questo campionato e il prossimo. A livello mondiale i bilanci chiudono al 30 giugno, ci sono conti, obblighi trasferimenti, anticipi di diritti tv, come si fa a ipotizzare che si possa andare oltre il 30 giugno? A testa alta me ne vado meritatamente in Serie B, perché ho fatto troppe ca..te quest’anno, ma è l’unico modo per salvare il calcio”. Infine sulla possibilità di ritirare la squadra ha confermato: Io dopo il 30 giugno non posso, ho i contratti in scadenza, non esiste spostare i bilanci. Bisogna garantire 700 milioni alle banche entro il 30 giugno, non diciamo sciocchezze.”.

Leggi anche -> Lazio, Diaconale replica alle accuse di Cellino: “Ha paura di retrocedere”

Claudio Mancini

Claudio Mancini, 23 anni. Diplomato nel 2018 al Liceo linguistico e attualmente aspirante giornalista e vincitore di un Master nel settore. Cresciuto con il sogno di diventare telecronista sportivo.

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