L’ex presidente della Figc, Carlo Tavecchio, in un’intervista rilasciata a Radio Marte ha espresso il suo parere sulla possibile ripresa del campionato. L’ex numero uno della Federcalcio ha sposato l’ipotesi avanzata dal dirigente del Monza, Adriano Galliani
Quando riprenderà il campionato? Questa è la domanda che molti appassionati di calcio si stanno ponendo in questi giorni. Difficile dare una risposta. Al momento, infatti, la situazione è ancora troppo incerta per fissare una data precisa che possa sancire la ripresa delle competizioni. Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha più volte ribadito che l’obiettivo è portare a termine la stagione, anche a costo di giocare in estate.
Poi, però, c’è chi, come il dirigente di ricerca dell’ISS, Giovanni Rezza, ricorda che il calcio sia uno sport di contatto. In caso di ripresa del campionato, i calciatori rischierebbero di essere sottoposti a dei rischi troppo elevati. Per questo Rezza ha detto: “Se dovessi dare un parere tecnico, sono sincero, non sarei favorevole alla ripresa. E’ un parere personale ma credo possa essere anche condivisibile dal comitato”.
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Sulla delicata questione si è espresso anche Carlo Tavecchio. Ai microfoni di Radio Marte, l’ex presidente della Figc ha detto: “E’ difficile capire cosa accadrà col campionato. L’emergenza Covid è molto forte in tre regioni, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna. Parliamo di due/terzi della serie A. Ci saranno tante restrizioni. Mi piace la proposta di Galliani e prolungherei considerando l’anno solare per chiudere la stagione”. L’ex dirigente del Milan nei giorni scorsi aveva prposto di adottare lo stesso format attualmente in vigore in Sudamerica: “Il tempo c’è, si faccia per due anni come in Sudamerica, campionati nell’anno solare. Il campionato 2020-21 cominci nel febbraio 2021, stessa cosa per il 2022. Poi magari si tornerà all’antico, ma io sono certo che dopo un paio d’anni ci convinceremo che è una buona soluzione”.
Riprendere il campionato senza l’uso della Var. Questa l’ipotesi avanzata dal presidente dell’AIA, Marcello Nicchi. Il motivo? Garantire la salute degli arbitri. Sull’argomento, Tavecchio ha detto: “Il Var? E’ un discorso globale che riguarda pure gli spogliatoi dei calciatori ovviamente, quindi servirebbe un approccio complessivo sul problema. Bisogna trovare un compromesso nel tempo. Non si può pensare di non giocare più a calcio”.
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