L’Italia comincia a prepararsi alla fase due. Obbligo di mascherina e guanti anche sui mezzi pubblici, il piano Atac nella Capitale.
Il Paese comincia a reagire, per quanto possibile. Dopo una prima fase cautelativa, l’Italia si prepara a vivere una seconda fase dell’emergenza Coronavirus che dovrà portare allo step successivo di questa battaglia al COVID-19. Il ritorno alla “normalità” è possibile, ma in maniera progressiva.
I mezzi pubblici dovranno organizzarsi per quando le persone inizieranno nuovamente a popolare le strade con maggior frequenza rispetto ad ora: dal prossimo 4 maggio, infatti, potrebbe iniziare la fase due annunciata dal Premier Conte con una graduale riapertura di determinate attività. Lo sport, in particolar modo il calcio, resta in attesa: in caso di ripresa, comunque, i match saranno a porte chiuse. Tuttavia, anche nei mesi che verrano, la vita del tifoso (non solo di calcio) potrebbe cambiare: appena riapriranno gli impianti, infatti, non sarà facile raggiungerli come nel recente passato. Prendere autobus e metro potrebbe non essere così immediato e, per certi versi, automatico.
Un esempio, in tal senso, già da ora lo fornisce il Comune di Roma: Atac sta ridefinendo un piano apposito per quando la circolazione sul territorio della Capitale aumenterà, i mezzi pubblici romani saranno pronti a fronteggiare questa (ri)partenza? La risposta dovrà essere affermativa e convincente in tempi relativamente brevi, perciò sono al vaglio alcune idee che potrebbero prender piede rapidamente. Una di queste è l’accesso a metro, tram e bus in forma limitata: il numero di passeggeri a bordo dovrà essere conforme solo ed esclusivamente rispetto al quantitativo di posti a sedere disponibili per ciascun mezzo. Niente posti in piedi, dunque, al fine di evitare futili assembramenti.
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Questo presuppone, dunque, un aumento di veicoli. Roma Capitale conta circa mille mezzi di superficie, all’attuale quantitativo ne saranno aggiunti altri 250. Ulteriori risorse per garantire la totale accessibilità alla cittadinanza: prendere l’autobus o la metro, però, significa avere ancor più consapevolezza e attenzione. Ci sarà, infatti, anche un tipo di condotta da rispettare: ogni utente potrà salire sui mezzi pubblici soltanto se munito di mascherina e guanti, che dovranno essere indossati durante il percorso stabilito. Inoltre, saranno installati in ciascun veicolo dei contapersone onde evitare sovraffollamenti e rientrare, così, nel numero consentito di capienza. Il distanziamento sociale resterà la regola principe che porterà alla messa in vigore di tutte le altre.
Quello che prima ci sembrava scontato, come aspettare la propria fermata per salire o scendere, diventerà eccezionale. Soprattutto se la cautela dovrà subentrare necessariamente alla fretta, componente che aveva abitualmente contraddistinto le strade della Capitale fino a qualche mese fa, nell’avvicendamento ai mezzi pubblici. “Atac potrebbe integrare alcuni dipendenti ora in cassa integrazione per garantire maggiori controlli e contingentare gli ingressi con l’avvento della fase 2”, spiega l’assessore ai trasporti Piero Calabrese. Le risorse, dunque, dovrebbero esserci ma solo con la volontà di ognuno le misure cautelative potranno davvero fare la differenza all’interno di una routine collaudata.
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