“Non sono favorevole alla ripresa del campionato di Serie A, ci sono troppi rischi”. E’ la tesi di Giovanni Rezza, epidemiologo e dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità.
“Non sarei favorevole alla ripresa del campionato“. Giovanni Rezza, epidemiologo e dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità, ha parlato a titolo personale. Ma ha sottolineato comunque una serie di rischi a cui i calciatori potrebbero andare incontro qualora si dovesse decidere di riprendere a breve il campionato. Un tema di cui si sta discutendo con insistenza in questi giorni, con l’avvicinarsi della fatidica fase due.
Secondo Rezza, non ci sarebbero i presupposti per far ripartire uno sport come il calcio. Per ogni partita, anche giocando a porte chiuse e azzerando l’afflusso anche dei giornalisti, ci sono comunque 22 giocatori in campo, più gli arbitri e i tesserati che vanno in campo tra staff medico e dirigenti.
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Le parole dell’epidemiologo Rezza sulla Serie A
“Io da romanista dovrei dire tutto a monte” ha detto nel corso della consueta conferenza stampa del pomeriggio. “Il comitato tecnico scientifico non si è ancora espresso, deciderà la politica. Dico solo che si tratta di uno sport con diversi contatti ravvicinati e questo potrebbe esporre tutti i soggetti a rischi di contagio. Ho sentito dell’idea di fare continuamente test per monitorare i calciatori, sinceramente mi sembra una tesi un po’ tirata. Se dovessi dare un parere tecnico, sono sincero, non sarei favorevole alla ripresa. E’ un parere personale ma credo possa essere anche condivisibile dal comitato”.
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