Prosegue il momento difficile anche per Edin Dzeko. L’attaccante della Roma sta attraversando la quarantena obbligatoria a causa del Coronavirus e ha rilasciato un’intervista a Sky Sport. Diversi i temi affrontati, dal suo rapporto con il club giallorosso alla possibile ripresa del campionato.
In primis, però, il bosniaco ha svelato l’unico aspetto positivo durante la terribile emergenza: “Non sono mai stato così tanto a casa, ma sono contento. La mia famiglia è l’unica nota positiva di questo periodo. Vedo che i miei bambini sono contenti e lo sono anche io”.
Edin Dzeko è stato vicino a lasciare la Roma. Due anni fa, infatti, l’attaccante sembrava pronto a firmare un contratto con il Chelsea, ma ha deciso di restare. Una scelta estremamente positiva, secondo quanto dichiarato dallo stesso giocatore: “E’ stata la decisione giusta. Adesso ancora di più sono orgoglioso di far parte di questa società perché, in un momento di difficoltà come quello attuale, aiuta i tifosi e le persone che ne hanno bisogno. Noi giocatori siamo a disposizione della nostra società”.
L’attaccante giallorosso è diventato capitano della Roma dopo il prestito di Alessandro Florenzi al Valencia. Nell’intervista rilasciata oggi, però, Dzeko ha sottolineato di aver ricevuto in eredità la fascia da Totti e De Rossi, non menzionando il terzino ora in forza nella Liga: “La prima volta con la fascia è stata negli ultimi mesi al Wolfsburg, poi sono andato al City. Sono capitano della Bosnia da sei anni. Farlo alla Roma dopo Totti e De Rossi è un grande orgoglio. Questa è una società meravigliosa. Mi sentivo anche prima come uno dei capitani, perché in squadra non ne esiste solo uno. Tutte le squadre hanno più di un capitano che non sono solo quelli con la fascia, ma anche i leader in campo”.
Infine Dzeko ha commentato il possibile ritorno in campo: “È un argomento molto delicato. Sicuramente la questione più importante è la salute della gente, di tutti noi. In questo momento lo sport non è nella prima fila delle priorità, però lo amiamo ed è parte della nostra vita. Quando la situazione si calmerà e non ci sarà più pericolo per tutti, è giusto finire il campionato, è quello che facciamo tutti i giorni. È giusto per tutti”.
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