La proroga ai contratti dei calciatori concessa dalla Fifa, ha dato alle leghe la possibilità di lavorare affinché vengano conclusi i campionati. Con la speranza che l’emergenza Coronavirus continui ad attenuarsi, si cominciano ad ipotizzare le date della ripresa degli allenamenti e dei campionati. In ESCLUSIVA a CalcioToday.it, ne ha parlato il dottor Bernardino Petrucci, ex medico sociale, di Parma, Udinese, Lazio e Chelsea
Dottore, il 4 maggio è stato indicato come giorno della possibile ripresa degli allenamenti. E’ una data plausibile?
“Dipende da come si evolverà la situazione Coronavirus, spetta alle autorità competenti stabilire la ripresa. Se il trend continua a scendere è una data in cui si potrà ripartire. Ovviamente si potrà fare solo la parte atletica e lavorare con una certa accortezza, divisi in piccoli gruppi, rispettando una certa distanza e evitando contatti”.
E’ la linea che sta dettando la Federazione Medico Sportiva Italiana…
“Esatto. Sono una serie di procedure condivisibili e corrette. E’ giusto per esempio fare ogni quattro giorni i tamponi, farsi la doccia a casa, insomma cambia proprio il modo di aggregarsi”.
Nelle squadre in cui si sono verificati casi di positività al Coronavirus, i rischi sono maggiori?
“Bisogna fare allenamenti molto differenziati, anche per verificare la risposta del fisico dal punto di vista biologico, analisi continue. Non bisogna affaticare molto un organismo reduce da un processo infiammatorio, altrimenti c’è il rischio che aumentino le capacità d’infezione. Il fisico non è più quello di prima”.
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Dal 2004 al 2008 lei è stato medico sociale della Lazio, quindi conosce il presidente Lotito. Cosa nel pensa della sua ostinazione a voler riprendere subito gli allenamenti?
“Lotito è un mio amico. Lui ha la capacità di vedere a lungo le situazioni, se ci sono le condizioni potrebbe anche ripartire, come è avvenuto in Germania. Vista però la situazione in Italia, credo sia molto difficile ricominciare”.
A parte i rischi legati al virus, sotto il profilo puramente atletico quali problemi potrebbero avere i calciatori dopo un periodo in cui hanno potuto allenarsi solo nelle proprie abitazioni?
“Se parliamo di 4 maggio, la ripresa avverrà dopo due mesi di sostanziale interruzione dell’attività fisica. I calciatori a casa hanno potuto fare solo mantenimento atletico, cosa ben diversa da allenarsi in campo. Siamo difronte ad una situazione nuova e come tale comporta diversi rischi”.
A proposito di partite, crede che i campionati possano ripartire a fine maggio?
“In teoria sì. Bisogna tenere conto però che le gare di campionato provocano stress perché torna in ballo l’agonismo, quindi bisognerà vedere come risponderà il fisico”.
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