Serie A, Brescia contrario alla ripresa: difficoltà per i rimborsi

Brescia continua ad essere una delle provincie più colpite dall’emergenza coronavirus. Stando agli ultimi dati diffusi dalla Protezione Civile, il numero delle persone positive al Covid-19 è pari a 9.909, secondo solo a quello registrato a Bergamo (9.931). Brescia, dunque, sta vivendo una situazione senza precedenti. Il dolore che in queste settimane sta travolgendo i cittadini della provincia lombarda è enorme. Un dolore al quale i tifosi del Brescia hanno deciso di non voltare le spalle. In una nota divulgata qualche giorno fa, infatti, i sostenitori della Curva Nord hanno comunicato che: “all’eventuale ripresa del campionato e riapertura degli stadi, non torneremo a tifare sugli spalti in osservanza di un doveroso rispetto per tutti coloro che stanno soffrendo in questo drammatico periodo”.

Brescia: “Contrari alla ripresa del campionato”

Un pensiero, questo, ribadito anche dalla società biancazzurra. Nel pomeriggio, infatti, sul proprio sito ufficiale, il Brescia ha pubblicato una nota incentrata sul rimborso degli abbonamenti, nella quale ha ribadito: “Partendo dalla grande sensibilità e responsabilità dimostrata dai nostri giocatori che, nella quasi totalità, hanno accettato in tempi molto rapidi le proposte di riduzione degli stipendi, al fine di tutelare l’integrità del club in un momento così delicato, la società Brescia Calcio comunica che si stanno facendo attente e approfondite valutazioni anche in merito alla questione abbonamenti. A questo punto, nel caso in cui venisse stabilita la ripresa del Campionato, cosa che il Club vorrebbe evitare nel rispetto della triste realtà bresciana, un’ipotesi al vaglio è quella di applicare uno sconto del 25%, rispetto al costo base della stagione “in corso”, per chi volesse rinnovare l’abbonamento per la prossima stagione”.

Poi la nota prosegue: “Nello specifico va sottolineato che il prezzo degli abbonamenti per la stagione 2019/2020 era comprensivo del 22% di IVA, versata dal Club all’erario, nei tempi e nei modi dettati dalla normativa vigente (scorso agosto). In queste difficili settimane si stanno facendo indagini per provare a recuperare almeno parte di questa quota, in modo da poter rimborsare parte dell’abbonamento stesso, ma le risposte fin qui ricevute non sono confortanti”.

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