Rocco Commisso non ha gradito le dichiarazioni rilasciate da Matteo Renzi, in una diretta Instagram con il giornalista di La7, Enrico Mentana, sul futuro di Federico Chiesa con la maglia della Fiorentina. Il patron americano ha voluto subito chiarire la posizione del giocatore più brillante della sua rosa, non risparmiando un messaggio diretto all’ex presidente del Consiglio.
Renzi ha rivelato che Chiesa giocherà nell’Inter e che le due parti sono pronte a chiudere la trattativa. Il presidente Commisso è intervenuto ai microfoni di Radio 240, per non creare allarmismi: “Se non lo so io, non so come faccia Renzi a sapere che Chiesa andrà all’Inter. E’ un grande tifoso, un amico, ma al calcio di penso io: lui deve pensare alla politica. Ho mantenuto la promessa di tenerlo. In questo mese non l’ho incontrato e non si può trattare per telefono”.
Rocco Commisso ha affrontato anche altri temi durante la sua intervista. Primo su tutti quello relativo al percorso fatto fin qui dalla Fiorentina e le prospettive per i mesi che verranno: “Abbiamo iniziato non tanto bene, abbiamo cambiato con Iachini, fatto un buon mercato a gennaio e ci preparavamo per la seconda parte. Vorrei vincere qualcosa, non sono venuto qui per fare la principessa che va in Serie B, ma una principessa del calcio italiano”.
Opinione chiara e decisa, come quella relativa al futuro del calcio italiano messo in discussione dal Coronavirus: “E’ giusto che questa stagione venga portata a termine ma la salute viene prima di tutto. Il calcio è bello ma la gente in Italia ha altro in mente. Stipendi? Ognuno deve fare la sua parte in questa situazione. In 10 mesi abbiamo messo sul tavolo 300 milioni di euro e sono soldi miei. Posso andare avanti perché ho dietro un’azienda come la Mediacom, ma non tutti sono nella mia situazione. Forse altri club non potranno andare avanti senza aiuti dal sistema calcio e dal governo e anche con l’aiuto dei giocatori“.
Infine Commisso ha parlato del cambiamento economico che sarà generato dalla pandemia: “Nel caso della Fiorentina avevamo una rosa che oggi è aumentata di valore. Ci sono squadre come Juve, Lazio, Roma, che se guardi i loro conti e la valutazione nei mercati pubblici, hanno perso valore. Il mondo è cambiato. La proposta della Serie A è giusta, ha preso spunto dall’esempio della Juventus, il più grande club italiano. I giocatori rappresentano il costo maggiore, se non fanno la loro parte si rovinano, devono guardare a lungo termine. Non è che non prendono niente e non sono stati pagati fino ad ora. Se non possono fare sacrifici loro, pensiamo a Serie B, C e D: facciamo la nostra parte per salvare il nostro calcio nel futuro”.
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