Mentre in Inghilterra l’accordo sulla riduzione degli stipendi ai calciatori è stato già trovato, lo stesso non si può dire per quanto riguarda l’Italia. Nella riunione della scorsa settimana non è stata trovata l’intesa tra le società di Serie A e l’associazione dei calciatori, ma si farà un altro tentativo. I club del massimo campionato – attualmente fermo per l’emergenza Coronavirus – si stanno adoperando per trovare una linea comune e fare una proposta alle società. Per oggi è convocata un’altra assemblea d’urgenza: si vuole accelerare i tempi. In ballo ci sono gli stipendi di marzo e di aprile, con il primo che dovrebbe essere versato proprio in questi giorni. Ecco perché i club vorrebbero un accordo a partire proprio da questa mensilità.
Serie A, le società proveranno a evitare di pagare gli stipendi di marzo
Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, molti club hanno problemi di liquidità e non potrebbero versare gli stipendi: ma in questo modo c’è il rischio di messa in mora da parte dei calciatori. Per questo motivo le società stanno cercando un piano comune da presentare ai calciatori. Una parte dello stipendio di marzo andrà pagata regolarmente (fino al giorno 8 si è giocato) e per quel che riguarda aprile bisognerà attendere l’eventuale ripresa degli allenamenti.
L’idea dovrebbe essere ridurre parte di marzo e di aprile (e del conseguente 10% del totale), ma questa sarebbe solo l’idea minima dalla quale partire. Senza ripresa degli allenamenti la riduzione potrebbe estendersi fin quando non si tornerà al lavoro. Se si toccheranno i due mesi di inattività, ai giocatori andrà il 20% degli stipendi, uno per ogni mese. Bisognerà capire quale sarà la risposta dell’AIC, l’associazione calciatori.
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