“Perché i calciatori sono diventati capri espiatori?“. La domanda che Wayne Rooney pone nella sua rubrica sul Sunday Times affronta il cuore della questione del calcio durante l’emergenza sanitaria. “Il modo in cui è stata trattata la vicenda della riduzione degli stipendi dei calciatori è una vergogna” ha scritto.
L’ex capitano della nazionale inglese è tornato sulla proposta di taglio lineare del 30% degli stipendi, che i calciatori della Premier League hanno rifiutato. “L’annuncio della proposta della riduzione del 30% degli stipendi aumenta la pressione sui giocatori se dicono di non essere d’accordo – ha scritto –. Si parla sempre di giocatori ricchi. Mi è sembrato strano perché ogni altra decisione è stata presa a porte chiuse“.
Rooney: “Noi calciatori siamo facili bersagli”
“Ho capito che i giocatori sono ben pagati e potrebbero rinunciare ai soldi. Ma si dovrebbe valutare caso per caso“ ha scritto Rooney, sottolineando anche come i 20 milioni di sterline donati dalla Premier al Sistema Sanitario Nazionale siano “una goccia rispetto a quel che i giocatori sono stati invitati a rinunciare”.
Le società, ha concluso, dovrebbero sedersi a trattare con ogni calciatore. “Siamo dei facili bersagli. Metà del nostro salario viene preso dal fisco. Soldi che vanno al governo, soldi che aiutano il SSN. Ma perché le grandi star di altri sport, che sono in grado di evitare le tasse vivendo in luoghi come Monaco non sono sottoposte a controllo finanziario” si chiede Rooney.
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